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Economia
Confindustria, Bonomi ai partiti: “Con i loro giochi rallentano le riforme"

Covid, Bonomi: “Gioco politico sta rallentando riforme necessarie al Paese”

La ripresa della produzione industriale a luglio “ci conforta in quello che noi abbiamo sempre sostenuto e cioè che l'industria italiana è forte. Nonostante questi 18 mesi in cui ovviamente abbiamo attraversato un'economia di guerra, l'industria italiana ha dimostrato che ha i fondamentali importanti”. Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, a margine della presentazione del film di Confindustria 'Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso', cortometraggio d'autore con la regia di Luca Lucini, nell'ambito della 78esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica a Venezia.

“É ovvio che all'orizzonte e ci sono alcune preoccupazioni”, ha aggiunto Bonomi facendo invece riferimento al calo della fiducia dei consumatori ad agosto. “La prima è il tema sanitario: purtroppo ci sono i dati non solo italiani ma anche di altri paesi che non sono confortanti rispetto all'aumento della contagiosità di alcune varianti. Poi purtroppo c'è il gioco politico, che nell'avvicinarsi delle elezioni amministrative sta rallentando il processo necessario di riforme di questo Paese e quindi questo porta ad avere alcune perplessità”. “Noi siamo per l'obbligo vaccinale, poi prendiamo atto che la politica non riesce a trovare una sintesi. L'avvicinarsi delle elezioni amministrative porta la politica a mettere le bandierine”.

“Noi avevamo chiesto al governo di prendere un provvedimento urgente di messa in sicurezza dei posti di lavoro”, ha aggiunto Bonomi commentando l'annuncio del ministro Renato Brunetta sulla imminente estensione del green pass a tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati, “perché dobbiamo garantire la salute dei lavoratori. É necessario soprattutto non mettere in pericolo questa ripresa economica che c'è”.

Industria, Bonomi: "Rincaro materie prime impatta un po' su tutti i settori"

L'aumento dei prezzi delle materie prime "in questo momento sta avvenendo un po' in tutti i settori. Ricordiamo sempre che l'Italia è un paese trasformatore. Con un'industria trasformatrice quindi noi importiamo tutto. É ovvio che ci sono settori più penalizzati e tra i più attuali c'e quello dell'automotive: vediamo che a causa della carenza di semiconduttori, si stanno fermando degli impianti e sappiamo tutti quanto incide la filiera dell'automotive in Italia".

"Ci sono settori in questo momento che stanno soffrendo più di altri, però tendenzialmente la mancanza e il rincaro delle materie prime appare proprio di un po' tutti i settori", ha concluso Bonomi.

Alitalia, Bonomi: "Decisione Ue attesa, speriamo con Ita non sia più così"

"La decisione dell'Ue" su Alitalia, con l'Italia che deve recuperare 900 milioni di euro di prestito ponte, "sapevamo che sarebbe arrivata, non c'è da meravigliarsi". "Auspico che per Ita non sia più così", ha aggiunto Bonomi. Su Alitalia "mi stupisco che qualcuno si stupisca, erano anni che come Confindustria abbiamo denunciato la situazione di Alitalia: abbiamo speso 7 miliardi di euro per tenere gli aerei a terra, la Nasa con meno di 3 miliardi è andata su Marte".

Covid, Bonomi: "Serve obbligo vaccinale, politica decida"

"Si come sapete Confindustria è per l’obbligo vaccinale, perché mettiamo in sicurezza la salute degli italiani. Purtroppo la politica non riesce a trovare una sintesi, credo anche dovuto al fatto che si avvicinano le elezioni amministrative, noi però dobbiamo mettere in sicurezza i luoghi di lavoro. Per la salute dei lavoratori e per avere un’economia sana che possa garantire tutta una serie di risorse importanti per il Paese. L’unico strumento che noi abbiamo oggi è il green pass. Quindi, abbiamo chiesto al governo l’obbligatorietà del green pass nei luoghi di lavoro".

"Dovremmo lavorare insieme pur avendo differenze di opinioni. Credo che se ci mettiamo insieme con lo stesso spirito che hanno avuto i nostri genitori quando hanno ricostruito l’Italia una soluzione la troviamo. La mia preoccupazione è che invece si stia spingendo verso una radicalizzazione all’interno dei luoghi di lavoro sulla quale non abbiamo strumenti per intervenire. E questo dispiace, dispiace anche vedere una differenziazione all’interno delle maestranze: le mense e tante cose che potranno accadere. Questo non va bene e non è giusto".

"Chiediamo alla politica di assumersi le sue responsabilità e non lasciare gli imprenditori da soli in prima fila senza avere la possibilità di avere strumenti per potere intervenire. Serve il coraggio il coraggio del futuro", sottolinea Bonomi.

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