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Economia

di Andrea Deugeni
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Lecco e Sondrio a sostegno della candidatura BocciaConfindustria Lecco e Sondrio ha individuato in Vincenzo Boccia il candidato cui assicurare il proprio sostegno per la presidenza di Confindustria. Boccia ''è imprenditore di grande visione e con una conoscenza molto approfondita del Sistema - spiega il presidente degli industriali delle due province lombarde, Giovanni Maggi -Questo è per noi fondamentale poiché Confindustria, dopo la scelta di modernizzarsi profondamente con la Riforma Pesenti, è più che mai impegnata ad affrontare sfide strategiche". Secondo Maggi poi ''Boccia, che è stato anche ottimo presidente della Piccola Industria di Confindustria, ha tutte le caratteristiche per ben rappresentare, in particolare, il manifatturiero italiano ed anche una Associazione come la nostra dove, accanto ad un numero significativo di grandi eccellenze, si collocano medie ed anche piccole imprese che rappresentano quel tessuto di competenze diffuse che rende unico il nostro territorio ed arricchisce il sistema produttivo delle due province''.

Cosa aveva ieri l'agreste Agrusti (nel senso di sempre verde, visto che l'industriale tarantino trapiantato a Casarsa della Delizia, nonché fratello del più famoso Raffaele, ex Assicurazioni Generali, sono oltre 30 anni che fra carriera politica e affari è sulla cresta dell'onda a Nordest)? 

Perché il presidente di Unindustria Pordenone Michelangelo Agrusti si è reso protagonista a Padova di un pressing nei confronti delle associazioni territoriali nordestine affinché il Triveneto uscisse con un comunicato di sostegno unitario in favore di Alberto Vacchi, endorsement che non c'è stato visto che il Nordest è ancora diviso sulla preferenza da accordare?

Mentre in Viale dell'Astronomia le territoriali iniziano a posizionarsi e a (in alcuni casi) riposizionarsi parallelamente all'emergere dei reali pesi nel confronto per la presidenza, qualcuno fra gli imprenditori interessati alla partita cerca di guardare in controluce il curioso e complesso gioco di alleanze che si è scatenato nel sistema. 

Appoggiando Vacchi, Agrusti (che si è speso in quota Fvg in prima persona, si dice, nelle trattative) tira la volata anche al settantaduenne manager pubblico calabrese Giuseppe Bono nell'assicurarsi una vicepresidenza nella prossima squadra di Alberto Vacchi nel caso in cui il numero uno di Unindustria Bologna dovesse alla fine spuntarla su Vincenzo Boccia. Bono, oltre a essere presidente degli industriali del Friuli Venezia Giulia, è anche dal lontano 2002 amministratore delegato di Fincantieri. Vicino alla pensione, dunque, com'è in scadenza di mandato (eccezionale) anche Agrusti, orfano da fine 2012 della sua Onda Communication (fallita) e a processo per frode fiscale. 

Se Vacchi in questo modo cerca di ipotecare i pochi voti assembleari e consigliari del Fvg, che così per la prima volta nella sua storia (dopo il "Piccolo" friulano Giuseppe Morandini) piazzerebbe un vice presidente nazionale in Confindustria, il duo tarantino-calabrese porterebbe invece a casa nuova linfa vitale. Quale migliore e delizioso resort infatti per il nuovo vicepresidente con "assistente" al settimo piano di Viale dell'Astronomia...

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