Confindustria, rumors: il sanguigno Bonometti e quel niet a Rocca...
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Si apre l'ultima settimana in Confindustria prima di tirare le fila per avere un quadro definitivo della situazione delle preferenze fra i quattro candidati. Mentre i saggi termineranno il loro giro di consultazione delle territoriali della Penisola (a Milano, in Toscana e in Veneto -si comincia domani in Federchimica nel capoluogo lombardo), sono molto attesi, in particolare, i pronunciamenti di tre associazioni. Ossia quelli di Verona, Ravenna (entrambe domani) e Reggio Emilia.
Come mai? Verona, che Radio Confindustria definisce filo-bocciana, sancirebbe la forte frattura in Veneto con il blocco Verona-Vicenza schierata in favore del candidato della Piccola Industria, mentre dagli endorsement di Ravenna e Reggio-Emilia si capirà se Alberto Vacchi, il presidente di Unindustria Bologna, può realmente contare sull'appoggio unanime della propria regione rampa di lancio. Pronunciamenti che consentiranno di mettere con più esattezza a fuoco una fotografia dei voti assembleari che al momento vede il sistema delle territoriali dell'Aquilotto spostate in favore di Vincenzo Boccia.
Intanto, pare che il sanguigno presidente di Unindustria Brescia, Marco Bonometti, uno dei quattro concorrenti (assieme a Boccia, Vacchi e Aurelio Regina) per il dopo-Squinzi, abbia mantenuto fede alla propria fama di uomo coerente, rifiutando in maniera decisa le avances del fronte pro-Vacchi in Lombardia, regione spaccata nelle preferenze fra il presidente di Unindustria Bologna e l'ex vice-presidente di Confindustria nella giunta Marcegaglia e Squinzi, con la territoriale della Leonessa ovviamente schierata in favore del proprio presidente.
L'accaduto: non è ancora chiaro se ci sia stata una telefonata o un incontro di persona, ma secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, pare che qualche sera fa il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, uno dei grandi sostenitori di Vacchi, abbia proposto a Bonometti di ritirarsi dalla competizione e di far confluire i voti assembleari e consigliari di Brescia sul candidato Vacchi. In cambio di cosa? Un posto come membro del consiglio di amministrazione del Sole 24 Ore, il quotidiano economico di Viale dell'Astronomia (anche perché le vicepresidenze sono ormai tutte promesse in un gioco di assegnazione di posti).
Bonometti, che ha messo in cima al proprio programma la forte contrarietà agli accordi elettorali per le presidenziali di Confindustria proprio per far capire al sistema di che pasta fosse fatto, ha opposto un energico rifiuto. Pare poi, con tanto di: "Ma chi ti credi di essere...".