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Economia
Conti, l'Eurogruppo: "Procedura giustificata". Tria: "Deficit giù dello 0,2%"

L'Eurogruppo accoglie la richiesta di procedura da parte della Commissione europea. In apertura dei lavori del consiglio dei ministri economici dei Paesi della moneta unica, il presidente Mario Centeno ha sintetizzato la posizione dei ministri finanziari dell'Eurozona sul caso italiano, confermando la linea dura della Commissione guidata da Jean Claude Juncker. "L'Eurogruppo segue l'opinione del Comitato economico finanziario, per cui c'è accordo con la Commissione che l'apertura di una procedura basata sul debito è giustificata. Italia e' invitata a rendere le necessarie misure per rispettare il patto di stabilita''.

"Ora dobbiamo tradurre in realta' gli impegni perchè è questo che in fin dei conti rende credibili gli impegni. Abbiamo ascoltato impegni molto forti da parte del governo italiano nelle ultime due settimane, sia da parte del ministro Tria che del premier Conte, dobbiamo restare a quegli impegni, quelli assunti dall'Italia in dicembre devono restare e su quella base va attuato il bilancio 2019", ha aggiunto Centeno.

Ora dunque sono attese le risposte dell'Italia. Ci ha pensato il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici ad annunciare il prossimo step. "La procedura basata sul debito per l'Italia è giustificata e ora continueremo i preparativi previsti dal Trattato che potrebbero portare alla procedura, siamo pronti a tenere conto di ogni ulteriore elemento che l'Italia potrà fornire, siamo in modalità ascolto, la porta è aperta", ha affermato infatti il politico francese. 

Moscovici ha aggiunto che la Commissione ha ottenuto dai ministri finanziari "un sostegno molto chiaro sulla nostra valutazione, il nostro approccio e la nostra analisi" e ora avro' 'ulteriori scambi con il ministro Tria". Il round di incontri tra Tria e Moscovici è iniziato subito da stamane. "Tutti comprendono che la procedura sul debito e' giustificata' tuttavia la Commissione cerca delle vie per evitarla. In ogni caso, ha tenuto a precisare il commissario francese, 'tutti devono essere sicuri che le regole esistono per essere rispettate". 

Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, il contenuto della lettera che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scritto alla Commissione per rispondere ai rilievi di Bruxelles ed evitare la procedura d’infrazione comunitaria è più politico che numerico. Dirà no alla manovra correttiva chiesta dal commissario Moscovici e no alle “correzioni sostanziali della traiettoria fiscale” invocate da Valdis Dombrovskis. Missiva che ribadirà la volontà di rivedere le regole europee e stigmatizzerà la tendenza della Commissione a usare “due pesi e due misure” (Francia e Germania?).

Dal testo partirà una trattativa con l’Ue che nell’Ecofin del 9 luglio potrebbe varare le sanzioni nei confronti del nostro Paese se le risposte sulla traiettoria dei nostri conti pubblici non saranno giudicate adeguate. 

Il governo italiano, scrive il quotidiano di via Solferino, non imporrà patrimoniali e userà per ridurre il disavanzo i tre miliardi risparmiati da Quota 100 e reddito di cittadinanza. Ma per i fatti, i dati e le cifre che l’Europa ci chiede, bisognerà attendere. Conte cercherà di evitare a tutti i costi, come anche spiegato da lui stesso, la procedura d'infrazione ("Non voglio esser il primo presidente del Consiglio a metter la firma su una procedura", ha detto nei giorni scorsi) , ma non assumerà un atteggiamento, spiegano fonti da Palazzo Chigi, da "Paese con il cappello in mano", sarà una posizione "molto tosta".

Dunque, conclude il CorSera, se le indiscrezioni saranno confermate, la posizione di Conte apparirà meno conciliante e prudente rispetto ai giorni scorsi e a tratti convergente con la linea barricadera di Di Maio e Salvini. Il segretario del Carroccio infatti si aspetta da Conte "un messaggio coraggioso all’Europa, giù le tasse e investimenti per la crescita".

"Dirò a Moscovici quello che in realta' gli ho gia' detto, partiamo nel nostro dialogo. Gli anticiperò quelli che saranno i nostri programmi che per quest'anno e per l'anno prossimo che sono gia' conosciuti", è la posizione invece del ministro dell'Economia Tria, poco prima di incontrare il commissario Ue.

Quanto alle 'azioni concrete' che l'Italia portera' al tavolo del negoziato cosi' come richiesto dalla Ue, il ministro dell'Economia si è mostrato ancora un a volta fiducioso di riuscire a dimostrare alla Commissione europea che l'Italia riuscirà a raggiungere gli obiettivi di riduzione di deficit previste dal governo, senza bisogno di nuove misure legislative, e ha annunciato che porterà i dati che lo provano entro l'inizio di luglio, ovvero prima della prossima riunione dell'Ecofin che potrebbe decidere l'avvio della procedura per deficit eccessivo a carico dell'Italia per violazione della regola del debito.

Rispondendo, al termine dell'Ecofin oggi a Lussemburgo, ai giornalisti che chiedevano del suo incontro di stamattina sulla situazione dei conti pubblici italiani con Moscovici, Tria ha detto di aver "posto le basi" per il negoziato. A chi chiedeva se pensasse di aver convinto Moscovici, ha replicato: "Non dovevo convincerlo con le mie argomentazioni, ho detto che cosa porterò, quale documentazione. Il negoziato si fa così". E alla domanda se il dialogo sia stato costruttivo, ha risposto: "Certo che è costruttivo, se no che lo facciamo a fare il dialogo?".

Stamattina, prima dell'incontro con Moscovici, Tria aveva detto "noi pensiamo di arrivare a un abbassamento del deficit previsto nel Def, cioè di meno dello 0,2% di Pil", in risposta a una domanda sulle "azioni concrete" che il commissario si aspettava dal governo. Basterà questo, o la Commissione chiederà ulteriori misure?

"Noi - ha replicato il ministro - dobbiamo raggiungere il deficit che ho indicato, che è anche compensativo del mancato raggiungimento dell'obiettivo del 2018; non è questione di nuove misure, quello è l'obiettivo. Noi pensiamo - ha sottolineato - che lo raggiungeremo senza variazioni legislative". Infine, a chi chiedeva se conti di riuscire a portare dei dati definitivi a sostegno di queste argomentazioni prima dell'inizio di luglio, Tria ha risposto: "E certo, mica porto chiacchiere". I dati che si attendono per la fine di luglio, ha puntualizzato, "saranno altri dati che usciranno e che miglioreranno ancora, perché abbiamo maggiori entrate e maggiori risparmi".

 

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