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Economia
Conti pubblici, Bruxelles chiede manovra bis per coprire un buco da 3,5 mld

Il progetto di legge di bilancio 2018 dell'Italia "puo' risultare in una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di bilancio di medio termine (pareggio o quasi pareggio - ndr)". E' questo il giudizio in sintesi della Commissione europea contenuto nell'opinione pubblicata oggi. Non solo: Bruxelles "prevede per l'Italia il non rispetto della regola di riduzione del debito". "Nel caso dell'Italia - e' scritto in una sintesi del giudizio comunitario - la persistenza dell'alto debito pubblico e' una ragione di preoccupazione". In una lettera che il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario Pierre Moscovici al ministro Pier Carlo Padoan, si informano le autorita' italiane "che la Commissione intende rivalutare il rispetto della regola di riduzione del debito nella primavera 2018".

L'appuntamento dovrebbe essere a maggio. In sostanza la Commissione da' un segnale d'allarme all'Italia pur non traendo conclusioni sul piano delle procedure formali, in modo che il governo prenda in futuro decisioni per evitarle tra qualche mese. La Commissione ha rinviato a maggio al decisione definitiva sull'Italia tenendo conto del fatto che in quel momento saranno disponibili i dati macroeconomici finali del 2017. Le decisioni sulle procedure di 'infrazione' delle regole di bilancio devono essere prese con i conti 'chiusi' e certificati da Eurostat. L'altro motivo e' che Bruxelles vuole pronunciarsi iun via definitiva "alla luce del bilancio definitico adottato dal parlamento italiano a dicembre".

Dalla sintesi dei documenti pubblicata finora non viene indicata alcuna cifra relativa alla possibile manovra di bilancio necessaria per rispettare le regole del patto di stabilita' nel 2018. I documenti integrali saranno pubblicati nelle prossime ore. E' noto pero' che secondo i calcoli di Bruxelles l'obiettivo del governo di ridurre dello 0,3% il deficit strutturale non sarebbe assicurato: mancano, sempre secondo la Commissione, circa 3,5 miliardi, pari allo 0,2% del pil. Potrebbe essere di questa dimensione la manovra futura possibile. Quanto al rispetto della regola del debito, cosa peraltro dichiarata dallo stesso governo italiano, per la decisione di aprire una eventuale procedura di 'infrazione' (si chiama sempre procedure per deficit eccessivo) la Commissione ha il margine discrezionale di valutazione.

Si tratta di verificare se esistono dei "fattori rilevanti" che hanno impedito a uno Stato di rispettarla. Fattori che finora sono stati riconosciuti all'Italia ma in un contesto ciclico negativo, contesto che non e' quello attuale. Nei documenti pubblicati oggi viene fatto il punto sulla 'flessibilita'' riconosciuta agli Stati sulle manovre di aggiustamento dei conti pubblici in base agli impegni di riforma, agli investimenti e alle situazioni eccezionali. Nessuna richiesta di usare questo strumento per riforme strutturali e investimenti e' stata avanzata nell'autunno 2017. Per quanto riguarda la richiesta passate Italia e Finlandia hanno beneficiato di tali clausole (l'Italia ha anche aperto il capitolo spese per i migranti e per i terremoti, queste ultime considerate una tantum quindi fuori dai calcoli) sia nel 2016 che nel 2017.

Lettonia e Lituania hanno beneficato solo della clausola relativa alle riforme strutturali. Al momento Bruxelles non prevede che nel 2018 sia applicata la clausola degli eventi eccezionali come disastri naturali, costi per la sicurezza in alcuno Stato. Nel 2017 ne beneficeranno Italia, Belgio, Ungheria, Austria, Slovenia e Finlandia e la Commissione dara' la sua valutazione nella primavera 2018.

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