Conti pubblici, Ue a Italia: manovra bis da 3,4 miliardi. Padoan: "Vedremo"
In caso contrario è pronta una procedura d’infrazione per deficit eccessivo a carico dell’Italia per il mancato rispetto della regola del debito
IL ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in un'intervista al Tg3, rispondendo a a una domanda sulle richieste in arrivo dalla Ue sui conti pubblici, risponde secco che la priorità del governo è la crescita: "Vedremo se sarà il caso di prendere misure ulteriori per rispettare gli obiettivi" ma "la via maestra è la crescita, che è la priorità del governo. Bruxelles ci ricorda che abbiamo un debito troppo alto che avrebbe dovuto cominciare a scendere da quest'anno" ma non l'ha fatto perché "siamo stati in deflazione nel 2016 e le condizioni di mercato non hanno consentito di completare il programma di privatizzazioni ma quest'anno prenderà di nuovo quota", assicura.
E sulla decisione del Fondo monetario internazionale di rivedere al ribasso del Pil italiano afferma di non essere d'accordo: "Sono un po' stupito dall'annuncio: non sono molto d'accordo sulle stime perché le ragioni addotte per una crescita più bassa sono più incertezza politica, difficile da argomentare dopo il referendum e con un governo in continuità con il precedente, e problemi con le banche". Ma, ha detto il ministro, "anche qui sono state prese misure per fronteggiare" alcune situazioni bancarie "che non sono preoccupanti. I 20
miliardi messi in campo dal governo a sostegno delle banche 'sono piu' che abbondanti, se si tiene conto di quali sono effettivamente i punti delicati del sistema bancario italiano che peraltro sta dimostrando segni di vitalità e sta migliorando".
Per il futuro Padoan promette: "Mi sento di prendere l'impegno di continuare l'impegno portato avanti dal precedente governo e cioè continuare a lavorare per tasse più basse, riforme strutturali e rilancio degli investimenti pubblici e privati per sostenere la crescita".
Sul caso delle emissioni scoppiato in Europa il ministro afferma: "Non vedo elementi di scontro con la Germania" che ha avuto "un caso simile qualche tempo fa. Le posizioni del ministro Delrio sono assolutamente quelle giuste".