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Economia
"Contro il Sud e privilegia i ricchi". Svimez-sindacati bocciano la flat tax

Def: Svimez, conferma rischi forte rallentamento economico, Sud torna con segno meno - Luca Bianchi, direttore Svimez, nel corso dell'audizione sul Def nelle commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera, ha sottolineato come il quadro che emerge dal Def confermi "i rischi di un forte rallentamento dell'economia nazionale e di una grande frenata economica del Mezzogiorno. Con un'Italia che si ferma, le nostre previsioni tendenziali prevedono, un Sud che torna con segno meno". Quindi, il direttore Svimez ha spiegato: "Questa previsione 2019 si basa sull'andamento del secondo semestre del 2018 e si rileva da fonti Istat sui dati relativi al mercato del lavoro che hanno fatto segnare nel terzo e quarto trimestre del 2018 un rallentamento dell'occupazione".

Nel dettaglio, ha osservato il direttore di Svimez, "nel terzo trimstere del 2018 una variazione di appena un +0,3 nel Mezzogiorno rispetto a un +0,8 nel Centro Nord e nel quarto trimestre un arretramento dell'occupazione" che tocca "-0,2 per cento nel Mezzogiorno rispetto a +0,6 nel Centro nord". In pratica, nel complesso nell'ultimo semestere 2018, "una perdita di circa 80 mila posti lavoro nelle regioni del Sud. Il Mezzogiorno entra nel 2019 - rimarca Bianchi - con una situazione di stress economico maggiore rispetto al resto del paese. Le nostre previsioni tendenziali per il 2019 sono di un +0,2 per cento di dinamica del Pil a fronte di -0,2 nelle regioni del Mezzogiorno", in pratica, "uno scenario recessivo".

DEF: CONFINDUSTRIA, FLAT TAX SENZA SPIEGAZIONI RALLENTA ECONOMICA - ''Si parla di flat tax senza spiegare come verrano reperite le risorse. Questo atteggiamento rischia di aumentare l'incertezza e rallentare l'economia''. Lo afferma Confindustria nel corso dell'audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e senato impegnate nell'esame del Def. Il Governo intende introdurre la tassa piatta ''confermando la volontà di avviare un percorso di riforma e di generale semplificazione del sistema fiscale, ma non dice come intende farlo e con quali risorse'', prosegue l'associazione degli industriali. La riforma del sistema fiscale, sottolinea Confindustria, ''è una priorità. A partire dall'imposta personale sul reddito, che riflette in sé molte criticità''. In generale, una flat tax o quasi flat tax (con due aliquote) ''potrebbe andare nella direzione di risolvere molte delle problematiche insite all'Irpef''. Ma, secondo gli industriali, ''dovrebbe comunque accompagnarsi a un sistema di deduzioni/detrazioni che assicuri il principio di solidarietà e va disegnata in modo tale da semplificare effettivamente il sistema, evitando la sovrapposizione di diversi regimi impositivi che creerebbero ulteriore complessità''. ''Occorre pensare a una riforma a costo zero per la finanza pubblica, che favorisca chi produce: lavoratori e imprese''. Secondo Confindustria si potrebbe intervenire anche ''rivedendo l'attuale distribuzione del carico fiscale tra imposte dirette e indirette ed, eventualmente, anche i meccanismi di compartecipazione dei cittadini alla spesa per alcuni servizi pubblici''.

Def: Cisl, Flat tax non convince, implementare lotta ad evasione fiscale - Ignazio Ganga, dirigente della Cisl, ha affermato che la Flat tax "non convince", tantomeno la "modifica alle agevolazioni fiscali". Nel corso dell'audizione preliminare sul Def nelle commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera, il sindacalista ha indicato che occorre piuttosto "semplificare il sistema fiscale, per redistribuire a lavoratori e pensionati", ed ha segnalato come serva "metter mano al sistema della progressivita'". Positivo invece, il giudizio sulla decisione di "non rivedere l'imposizione sui immobili". Quanto alle proposte Ganga ha sollecitato: "Qualsiasi riforma fiscale deve essere accompagnata da misure di lotta ad evasione".

Def, Cgil: Flat tax? No miopie e velleità elettoralistiche - "Il governo evoca, senza risorse e stime di impatto, una riforma fiscale basata sulla revisione delle agevolazioni fiscali e sull'introduzione di nuova Flat tax per i redditi familiari. L'obiettivo di una redistribuzione fiscale a vantaggio dei ceti medi e bassi è condivisibile ma non appare comprensibile che la riforma venga legata a doppio filo a una misura ingiusta e regressiva, tanto più su base familiare". E' quanto afferma la Cigl in audizione sul Def al Senato, sottolineando la necessità che il governo affronti il tema della riforma fiscale "senza miopie e velleità elettoralistiche". "L'importanza della questione fiscale - sottolinea la Cgil - merita un tavolo partecipato da tutte le parti sociali". "Passare da un sistema multi-aliquota, che dovrebbe essere corretto e più progressivo, a una o due aliquote, finanziando la modifica con la riduzione delle spese fiscali - afferma la Cgil - non può generare vantaggi ai lavoratori e ai pensionati più di quelli che porterà ai redditi più alti". "I calcoli sono semplici un'aliquota del 15% uguale per tutti, basata sui redditi dei nuclei familiari e non più personali, da zero a 50 mila euro - secondo la Cgil - comporterebbe effetti irrazionalmente distribuiti e benefici concentrati soprattutto sui redditi più alti della fascia e non su quelli medio-bassi. Tutto ciò comporta uno svantaggio notevole anche per i secondi percettori di reddito, in gran parte donne". Per la Confederazione di Corso Italia "la riforma fiscale è un tema che coinvolge ogni cittadino di questo Paese, non può essere affrontato tra i soli contraenti di un contratto privato di governo. Non c'è un orizzonte quadriennale di riforme, non c'è nulla per i lavoratori e i pensionati, non si agisce sulla leva del fisco per creare sviluppo. L'azione sulle imprese tramite l'Ires è generalizzata e di scarso impatto. Se questi sono i primi passi nella direzione dell'idea di fisco che ha in mente questo governo, non possiamo che essere molto contrariati e preoccupati". "Con la piattaforma Cgil, Cisl e Uil - conclude - chiediamo una riforma fiscale e una svolta nella lotta all'evasione, da cui si possono recuperare 100 miliardi ogni anno, utili a ridurre le disuguaglianze e rendere più sostenibili le finanze pubbliche".

Flat tax: Uil, porta iniquita' e riduce lotta evasione - Per rilanciare i consumi serve "una riforma fiscale complessiva improntata sulla progressivita' che diminuisca il carico fiscale su salari e pensioni". Lo dice la Uil in audizione sul Def, bocciando la Flat tax che "non puo' essere certo la risposta" perche' non portera' "equilibrio ed equita'" ma "piu' squilibri e piu' iniquita'". In piu' "con l'eliminazione delle detrazioni e deduzioni rischia di venir meno, per alcune di esse, il contrasto al conflitto di interesse, come nel caso delle spese sanitarie, comportando di fatto una diminuzione della lotta all'evasione".

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