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Economia
Cop26, le aziende “sporche” guadagnano senza il carbone
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“Prima inquini poi guadagni nel ripulire” è quanto emerso a sorpresa dalla lista che Morgan Stanley ha preparato per i suoi investitori di aziende che guadagnerebbero dal processo di decarbonizzazione. Processo che dovrebbe, essere deciso a fine ottobre a Glasgow nella COP26.

“Accelerare la decarbonizzazione, diminuire la deforestazione, portare il più velocemente possibile l’industria automobilistica sui veicoli elettrici e spingere sulle energie rinnovabili” saranno questi, secondo Morgan Stanley, i temi portanti della prossima COP26. E curiosamente chi potrebbe beneficiare di questo processo di decarbonizzazione sarebbero realtà industriali che proprio non possono essere definite “pulite” dal punto di vista ambientale.

L’appuntamento in Scozia, secondo molti osservatori, rappresenta non soltanto qualcosa di decisivo sui questi aspetti ambientali ma anche l’ultima opportunità del pianeta per cercare di salvarsi. A questo proposito alcuni dati storici fanno impressione. Nel 1751 si erano prodotte 11 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Negli anni ’60 il livello di CO2 era di 1000 volte superiore e sei anni fa, nel 2015, sono state ben 36 miliardi le tonnellate di biossido di carbonio scaricate nel mondo. La Cina, grande assente insieme alla Russia, nell’ultimo G20, rimane il primo inquinatore al mondo (28% di Co2 prodotta in tutto il mondo), al secondo posto gli Stati Uniti (16%) e prima in Europa la Germania (2,29%).

La Cop26 a Glasgow riunirà tutti i paesi della terra, dal 31 ottobre al 12 novembre, compresa la Cina (presente in video), ritenuto il più grande inquinatore di anidride carbonica.

I 12 giorni di incontri potrebbero decidere il futuro del nostro pianeta ma chi ha in mano investimenti miliardari, come Morgan Stanley, ha valutato quale sarebbero le imprese che avrebbero da guadagnare con il futuro mondo pulito e senza carbone.

Nell’elenco, a sorpresa, aziende ritenute da sempre inquinanti come produttori di petrolio del calibro di Chevron CVX (+1,21%) , Exxon Mobil XOM (+2,06%) e ConocoPhilips (+0,52%). Molte di queste sarebbero già pronte ad entrare nei combustibili alternativi e a fare stoccaggio di “materiale sporco”.

Nella lista di Morgan Stanley anche aziende già ipervalutate che potrebbero ulteriormente guadagnare da questo passaggio al mondo pulito, come Tesla (+3,43%), Sun Run (+2,96%), SolarEdge Technologies (+0,94%) e Quantumscape (+2,63%).

Ma Morgan Stanley ha identificato aziende che invece potrebbero rischiare in futuro, tra queste American Airlines, Ford Motor, Nabors Industries(-11,62%) e Continental Resources.

In ogni caso Morgan Stanley deve solo sperare che a Glasgow davvero i grandi della terra decidano qualcosa. Fino ad ora gli incontri sono stati soltanto un gran vociare senza nessuna vera decisione e i risultati drammatici di questo non decidere si vedono stagione dopo stagione. Ma il tempo forse non c’è più ed allora sapere chi guadagnerà o perderà potrebbe non essere più un fattore prioritario.

 

 

 

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