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Economia
Corbyn ai partiti Ue di sinistra: "Dite no all'austerity o gli elettori..."

L'ipotesi di una 'Brexit progressista', ossia di una uscita 'a sinistra' dalle politiche di austerità dell'Ue, ispirata al programma di riforma strutturale del capitalismo finanziario del leader laburista Jeremy Corbyn, tiene in apprensione l'establishment di Bruxelles: il timore è dover far i conti, anche a breve per le crescenti difficoltà della Premier Teresa May, con una maggioranza di governo non più nelle mani dei conservatori, i Tories.

Si tratta per ora di segnali ma molto significativi, ricavati dall'attivismo di Corbyn, probabile neo Premier a Downing Street nel caso di elezioni anticipate, che in Olanda ha lanciato un chiaro messaggio: "se i partiti socialisti e socialdemocratici europei non rifiutano le politiche di austerità e il neoliberismo saranno rifiutati dagli elettori".

Così ha titolato giorni fa The Indipendent: 'Corbyn tells European social democrats: Reject austerity and neoliberalism or voters will reject you', in un lungo reportage - trascurato dai nostri media - sull'incontro avuto dal leader laburista con i laburisti d'Olanda.

L'ampio intervento di Corbyn, a un convegno del Partito laburista olandese, ha messo in chiaro, da una parte, che l'immigrazione non è di per se il problema principale: è più 'un'arma di distrazione di massa' che una questione reale, dato che non c'è alcuna invasione e dall'altra la persistenza di un 'deficit strutturale' della cultura politica - persino working class è sparita, come se i lavoratori fossero inesistenti - della sinistra in Europa che ha favorito la diffusione dei populismi di destra e ha finito per rafforzare le elite di Bruxelles.

"E' tempo di cambiare in Europa - è stato l'incipit di Corbyn - Ma i partiti socialisti europei porteranno questo cambiamento solo se c'è un chiaro rifiuto di un modello economico e sociale che mette gli operai l'uno contro l'altro, che vende la nostra ricchezza (i cosiddetti beni comuni) collettiva a prezzi stracciati e dà un immeritato sussidio ai banchieri e ai capi delle corporazioni. Se non guidiamo questo cambiamento, altri lo faranno sicuramente. Il sistema fallito ha fornito terreno fertile per la crescita della politica xenofoba e del capro  espiatorio: se non offriamo una alternativa chiara e radicale e una speranza per un futuro migliore e più prospero, la politica dell'odio e della divisione continuerà ad avanzare nel nostro continente".

Quindi, rivolto ai partiti socialisti e socialdemocratici europei, ha aggiunto "rifiutate l’austerità o vi troverete ad affrontare il rifiuto dei votanti. Se i nostri partiti sembrano solo un'altra parte dell’establishment, che sostiene un sistema economico fallito, disegnato per le élite ricche del mondo economico, saranno rifiutati. E i falsi populisti e chi sfrutta la questione dei migranti (la destra) riempiranno tale vuoto". 

La preoccupazione - derivata dall'attivismo di Corbyn - che aleggia nelle alte sfere, le elite, dell'Ue è quella di dover far a breve i conti con il progetto culturale e politico del leader del Labour Party che si basa sull'analisi e la critica del capitalismo - tema lasciato cadere dalle sinistre europee dopo il crollo del Muro di Berlino - rimettendo al centro le nazionalizzazioni dei taluni servizi pubblici universali: sanità, trasporti, istruzione, casa; l'occupazione e il lavoro; la tutela dei beni comuni; la qualità della vita e la libera circolazione non solo delle merci ma anche e soprattutto delle persone.

E questa preoccupazione è alimentata da una campagna di mobilitazione perchè non si realizzi la Brexit della May che permetterà ai Tories - sostiene il tank tank Another Europe Is Possible - "di liberalizzare ulteriormente l'economia, di ridurre i diritti dei lavoratori e le protezioni ambientali, di punire i migranti per i fallimenti delle élite", ma, appunto, di promuovere 'A Brexit progressive', una Brexit di marca progressista, ovviamente ispirata da Corbyn.

"I laburisti di Corbyn hanno mobilitato milioni di persone, offrendo speranza per un governo per molti non pochi, for the many, not the few - è la campagna di Another Europe Is Possible - E' nell'interesse di un futuro governo laburista fermare i Tories e mantenere la Gran Bretagna nell'Ue". Per realizzare il suo programma e per dar man forte alle sinistre europee. 

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