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Economia
Coronavirus, 3M: "Grati ai nostri dipendenti per la responsabilità collettiva"

Coronavirus, l'intervista di Affaritaliani.it a Marc Routier, Managing Director South East Europe Region di 3M.

Con un'offerta di 55 mila prodotti che spazia dagli adesivi agli abrasivi, passando per le pellicole rifrangenti e i dispositivi di protezione individuale (in primo luogo le mascherine), 3M è una delle (poche) realtà industriali ad aver accelerato gli ingranaggi della propria macchina produttiva agli esordi dell'emergenza Coronavirus, fenomeno che sta paralizzando l'economia mondiale.

La multinazionale fondata nel 1902, presente in tutto il mondo, in Italia commercializza 24 modelli diversi di mascherine e respiratori per la protezione individuale, compresi i noti respiratori con protezione di livello FFp2 e FFp3. Affaritaliani.it ha intervistato Marc Routier, Managing Director South East Europe Region di 3M, per discutere dei piani attuati dall'azienda volti a soddisfare l'aumento della domanda e delle modalità con cui sta affrontando l'emergenza.

Come si è organizzata l’azienda per garantire operatività e continuità del servizio offerto?
La sicurezza dei nostri dipendenti e delle persone sono la massima priorità per 3M. L’azienda sta monitorando attentamente l’evolversi della vicenda del Coronavirus e si sta impegnando a sostenere la salute pubblica e a rispondere ai Governi su questo tema. 3M sta aumentando la produzione di mascherine negli impianti di tutto il mondo al fine di soddisfare la domanda. Abbiamo inoltre sviluppato dei piani volti ad aiutare a proteggere la sicurezza dei suoi dipendenti in tutto il mondo, continuando allo stesso tempo a svolgere le attività aziendali in modo sicuro.   

Quali misure cautelari sono state adottate per scongiurare il rischio di diffusione interna del virus?
Sono diverse le misure adottate da 3M a tutela della salute dei propri dipendenti. Abbiamo fornito ai dipendenti le protezioni e le informazioni sulle misure precauzionali da adottare per aiutare a prevenire la diffusione del Coronavirus. L’azienda ha anche temporaneamente sospeso i viaggi dei dipendenti nelle aree a rischio e valuterà eventuali ulteriori restrizioni qualora le Istituzioni governative e sanitarie dovessero aumentare le valutazioni del rischio di viaggio per altre aree. Inoltre, al fine di limitare il rischio di contagio da Coronavirus, dalla scorsa settimana i dipendenti della sede 3M Italia stanno lavorando in smart working e le persone negli stabilimenti hanno adottato misure adeguate di prevenzione. Siamo molto attenti nel mantenere un costante flusso di informazioni giornaliere e ad attuare ogni attività di collegamento per lavoro, ma anche per il mantenimento delle relazioni tra le persone, in un periodo in cui potrebbe prevalere la sensazione di isolamento e lontananza dall’organizzazione. Mettiamo in gioco i mezzi disponibili utilizzati con determinazione nell’ingaggiare l’organizzazione.

Avevate già adottato tale pratica di lavoro? 

In questo periodo stiamo assistendo ad una crescita dell’utilizzo di tale modalità nel 56% delle grandi imprese e 8% delle PA, addirittura per un numero intorno ai 480 mila lavoratori, un dato molto positivo ed in sviluppo a tendere. La modalità di lavoro in smart working è stata adottata da 3M già da tempo nell’ottica di favorire la flessibilità nell’organizzazione della vita dei collaboratori ed il bilanciamento del tempo dedicato alla sfera personale. Questa scelta risponde anche alla sensibilità dell’azienda verso gli aspetti di rispetto dell’ambiente, infatti tra le varie azioni e scelte a favore della sostenibilità che 3M mette in campo da oltre quarant’anni, lo smart working contribuisce sul fronte della mobilità tra casa e sede di lavoro. Iniziative di questo tipo incontrano il positivo riscontro da parte dei collaboratori ed attivano comportamenti virtuosi.

Avete istituito una persona di riferimento che coordini le questioni relative alla sicurezza?

In azienda sono strutturalmente operative procedure e pratiche nella responsabilità di personale specializzato negli aspetti di sicurezza, salute ed ambiente. Inoltre, queste funzioni interagiscono in team con i responsabili dei siti ove l’azienda opera e le altre funzioni interessate.

Come state affrontando l’aumento della domanda di mascherine? Di quanto avete incrementato la produzione?

3M sta lavorando con le Istituzioni governative e strutture ospedaliere nel procurare le forniture dove sono più necessarie e sta aumentato la produzione di mascherine negli impianti di tutto il mondo al fine di soddisfare la domanda. L’azienda è grata ai propri dipendenti per il duro lavoro che stanno svolgendo al fine di mantenere attive le operazioni e aumentare la produzione delle forniture necessarie per aiutare a curare e proteggere le persone. 

3M sta inoltre rispondendo alle richieste di mascherine attraverso donazioni a organizzazioni di aiuto umanitario locali e internazionali. In particolare, l’azienda ha donato dispositivi di protezione individuale fin dalle prime avvisaglie di epidemia in Cina, e continuerà a lavorare con i propri partners.

Come pensate di arginare il fenomeno della speculazione da parte di terzi?

3M non ha modificato i prezzi che applica per i propri prodotti a causa dell'epidemia di Coronavirus, ma non può controllare i prezzi applicati da altri rivenditori.

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