Economia
Criptovalute, morto Mr Bitcoin, giallo sull'eredità. In fumo oltre 160 milioni
Si sospetta la finta morte che ha portato a perdite in valute virtuali attualmente dell’ordine di oltre 160 milioni di euro
Turbolenza nel mondo crypto per la scomparsa prematura di Gerald Cotten, il 30enne fondatore di una delle più importanti piattaforme di Exchange di criptovalute, la QuadrigaCX che è morto lo scorso dicembre in India, nella città di Jaipur, la perla rosa del Rajasthan, a causa di complicazioni legate al morbo di Crohn. La notizia è stata però comunicata pubblicamente solo nel mese di gennaio. Oltre 160 milioni di dollari in criptovalute sono stati bloccati perché Cotten era l'unico ad avere l'accesso alla sua piattaforme di Exchange.
La moglie di Cotten ha assoldato un esperto per cercare di superare i diversi sistemi di protezione e crittografia. "Il laptop che Gerry usava per gestire l'azienda è criptato e io non ho idea di dove sia la password. Nonostante le mie diligenti ricerche non ho trovato password o private key da nessuna parte. Ho assunto un esperto di sicurezza altamente qualificato, Chris McBryan, per cercare di recuperare le informazioni. Il signor McBryan è riuscito a recuperare alcuni dati dai telefoni e da altri pc di Gerry ma non è riuscito ad accedere al computer principale", ha dichiarato sotto giuramento la donna.
In seguito al decesso del fondatore di QuadrigaCX è stata infatti avviata un’indagine perché da più parti si è insinuato che il 30enne non fosse realmente morto e che la messa in scena fosse parte di una truffa milionaria. Ciò che ha destato sospetto è stato il fatto che l’India è nota essere anche una nazione dove è piuttosto semplice acquistare un certificato di morte, permettendo così di fingere la propria sparizione e che il comunicato con cui QuadrigaCX piangeva la morte del suo Ceo sia stato sostituito da quello con cui si comunica la richiesta di procedura fallimentare, come facilmente testabile direttamente cliccando sul tweet che ne comunicava la morte.
La vedova ha quindi presentato un certificato di morte risultato valido ed è stato allontanato qualsiasi dubbio. Intanto, pare che Jesse Powell, Ceo di Kraken (società concorrente) desideroso di tutelare l’immagine di tutto il settore, si sia offerto per assistere la polizia canadese nelle indagini. Tramite gli indirizzi dei wallet di criptovalute da lui fornibili sarà possibile forse monitorare eventuali movimenti sospetti effettuati da chi si è impossessato delle chiavi o dallo stesso, redivivo, Cotten.