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Economia
Da Gucci a Brioni e Valentino: Kering, l'Italia vale metà del fatturato global

Da Gucci a Brioni e Valentino: Kering, l'Italia vale metà del fatturato

Kering valuta il suo impatto sull'economia italiana, analizzando il contributo alla crescita del PIL, agli investimenti, alla ricerca, all'export e all'occupazione, dove ha una posizione sempre più rilevante con 13.500 dipendenti diretti e un totale di 94.000 posti di lavoro generati, incluso l'intero sistema produttivo. Questo viene riportato dal Corriere della Sera. Dopo 25 anni dalla sua introduzione in Italia, iniziata con l'acquisizione di Gucci nel 1999, Kering ha ampliato il proprio portfolio includendo marchi come Bottega Veneta, Brioni, Pomellato, DoDo, Ginori 1735 e ha creato Kering Eyewear. Recentemente, ha acquisito il 30% di Valentino per 1,7 miliardi, con l'intenzione di possedere il 100% del brand, dimostrando l'importanza strategica dell'Italia per il gruppo multinazionale.

I ricavi di 11,6 miliardi di euro confermano la posizione di primo piano di Kering nel settore del lusso in Italia, rappresentando oltre la metà dei ricavi totali del gigante del lusso francese a livello globale. Di questi ricavi, 10,5 miliardi provengono dall'export, alimentando le vendite globali del gruppo. Questo sottolinea il ruolo dell'Italia come fabbrica mondiale di prodotti di lusso per Kering, sfruttando competenze artigianali e creative che caratterizzano l'intera catena produttiva, coinvolgendo 4.000 fornitori, di cui l'88% sono PMI che hanno trovato in Kering un partner per l'espansione internazionale e la sostenibilità delle loro attività. Ogni assunzione fatta in Italia, in media, genera altri 6,5 posti di lavoro nel paese.

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Questo quadro, che rappresenta più di due decenni di crescita, è il primo studio condotto da un gruppo internazionale nel settore del lusso in Italia. Realizzato in collaborazione con Teha (The European House - Ambrosetti), valuta il valore aggiunto generato da Kering sul territorio italiano e affronta aspetti chiave come la produzione, con 49 centri di sviluppo prodotto, impianti e snodi logistici, nonché l'investimento nelle competenze e nella formazione, con un budget di 10 milioni dedicato a preservare e innovare le tradizioni artigianali. Francesca Bellettini, deputy CEO di Kering con delega al brand development dal luglio 2023, dichiara: "Siamo orgogliosi di questi risultati. Continueremo ad investire in creatività, competenze e innovazione, nel rispetto delle persone e del pianeta, per consolidare la leadership di Kering nel settore moda e lusso in Italia".

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Lo studio verrà ripetuto ogni due o tre anni per monitorare l'impatto sul sistema italiano. Coincide con la nomina di Bellettini come vertice del gruppo, affiancata da Jean-Marc Duplaix come deputy CEO responsabile delle Operazioni e della Finanza. Kering è focalizzata sul rafforzamento delle attività nel paese, contribuendo con un valore aggiunto di 10,9 miliardi che incide positivamente sul PIL, rappresentando lo 0,6% del totale nazionale, dimostrando come l'attività intensa nel settore della moda e del lusso sia il terzo settore manifatturiero dopo la meccanica e l'automotive. Nel 2022, Kering e i suoi marchi hanno contribuito al 12,1% del fatturato totale del settore, rappresentando il 13,1% dell'export italiano. Duplaix sottolinea: "Kering è presente in 19 dei 36 distretti produttivi italiani, mostrando una presenza ampia sul territorio".

Il focus rimane sugli investimenti, con particolare attenzione alla ricerca e sviluppo, con 42 milioni di euro investiti nel 2022. L'analisi dell'impatto occupazionale è uno dei punti chiave dello studio condotto con Teha. Sorprendentemente, l'Italia rappresenta il 28% dei dipendenti globali di Kering e il 68% dei dipendenti europei. La Toscana è il principale centro di lavoro, coinvolgendo il 44,5% dei dipendenti diretti della multinazionale. Lombardia e Veneto seguono rispettivamente con il 11,9% e il 13,2%. Kering concentra gli investimenti in queste regioni, cercando talenti nei distretti storici. Nel 2023, è stata inaugurata l'Atelier Maroquinerie di Saint Laurent a Scandicci (Firenze), coinvolgendo oltre 500 artigiani e tecnici, e l'Atelier di Calzature di Bottega Veneta a Vigonza (Padova) nel distretto calzaturiero. Bellettini conclude: "Questi risultati significativi sono il frutto degli importanti investimenti delle nostre maison, sia italiane che straniere, come Saint Laurent, Balenciaga e Alexander McQueen".

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