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Economia
Da Msc a Italo, Aponte vira su Gedi: chi è il nuovo "editore" del Secolo XIX
Gianluigi Aponte MSC

Chi è Gianluigi Aponte, il capitano di Msc che ora si prende il Secolo XIX

Se la Silicon Valley fosse sommersa d'acqua, Gianluigi Aponte ne sarebbe il capitano, pur non essendo un magnate della tecnologia. In 53 anni, l'armatore ha eretto un impero che sfida i giganti americani come Amazon o Facebook, ma con un tocco tutto italiano, lontano dalla frenesia della new economy.

Dopo aver acquisito il 50% di Italo in un affare da quattro miliardi e consolidato il controllo nei mari con MSC, diventando il terzo leader delle crociere e tra i primi nelle autostrade del mare, Aponte ora si prepara a varcare le soglie dell'editoria. Dopo mesi di voci e smentite, finalmente arriva l'accordo preliminare con il Gruppo Gedi per la cessione de "Il Secolo XIX", quotidiano genovese, a una società interamente guidata dal gruppo di Gianluigi Aponte.

Gedi, sotto il controllo di Exor e editore de La Repubblica e La Stampa, ha annunciato ufficialmente che le parti si impegneranno in trattative esclusive per avviare il processo di due diligence e, contemporaneamente, per la preparazione e discussione dei documenti contrattuali che regoleranno l'operazione.

Il capitano di MSC è un uomo che non si ferma mai, sempre alla ricerca di nuove sfide (per un periodo voleva anche acquisire Ita Airways).  Infatti dopo aver acquisito il 50% del gruppo dell'alta velocità, lo scorso febbraio Aponte si è proposto come salvatore per Wartsila, la cui area produttiva a Bagnoli della Rosandra è in mano al gruppo finlandese e in crisi da tempo. A questo si aggiunge il fatto che Aponte è anche uno dei principali investitori globali nei terminal portuali, superando addirittura il gigante danese Maersk. Nato a Sant'Agnello, sulla costa sorrentina, Gianluigi Aponte si coccola al 118º posto (nel 2023) nella lista dei più ricchi del mondo secondo Forbes: l'imprenditore può vantare un patrimonio che si avvicina ai 31 miliardi di dollari.

L'infanzia di Aponte è stata segnata da un periodo trascorso in Somalia, dove i suoi genitori hanno cercato fortuna aprendo un albergo. Successivamente, ha frequentato l'Istituto Tecnico Nautico Nino Bixio. Ma il mare non è rimasto la sua dimora per sempre. Aponte ha abbandonato le onde per stabilire il suo quartier generale sul Lago Lemano, a Ginevra. Questa scelta è stata dettata anche da un desiderio di riservatezza, di privacy per tutta la familgia. "Qui non siamo nessuno", ha affermato Diego, uno dei figli di Aponte avuti con Rafaela Diamant, figlia di un banchiere svizzero. Fu proprio l'incontro con la futura moglie, a bordo di una nave di cui era comandante, a convincere Aponte a lasciare l'Italia.

LEGGI ANCHE: Dopo Italo Aponte si rafforza: Msc vicina a chiudere l'accordo con Wartsila

Ma come nasce il colosso di Msc? Gianluigi Aponte avviò il suo impero attraverso un prestito, utilizzato per acquistare la Msc Patricia, una nave cargo tedesca di seconda mano. Da qui fondò la Aponte Shipping Company, con sede a Monrovia, in Liberia, rifacendosi all'Africa dove i suoi genitori avevano cercato fortuna.

Nei primi anni '80 indirizzò i suoi investimenti verso il trasporto dei container, in seguito alla diversificazione con l'acquisizione della Starlauro, la divisione crociere della Flotta Lauro, che successivamente divenne Msc Crociere. Successivamente, nel 1995, acquisì Snav (Società Navigazione Alta Velocità), specializzata in aliscafi e traghetti per i collegamenti con le isole italiane, e, nel 2010, acquisì il 50% di Grandi Navi Veloci, una compagnia attiva nei collegamenti navali nel Mediterraneo. Nel 2000, istituì la Terminal Investment Limited, una società che gestisce terminal container in tutto il mondo.

Con ricavi per 86,4 miliardi di euro e un utile ante-imposte di 43,2 miliardi, Msc raggiunge profitti netti di 36,2 miliardi. Tuttavia, ad oggi è difficile stabilire con certezza il valore effettivo del business di Aponte, complice la presenza in terra svizzera della sede del gruppo. Tuttavia, Forbes lo considera il miliardario svizzero più ricco, non il secondo più ricco d'Italia.






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