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Economia
Dazi,export record per il Parmigiano:+26%.Solo Trump poteva fermarne la corsa
Lapresse

Solo la politica commerciale protezionista di Donald Trump poteva frenare la corsa record delle esportazioni verso gli Stati Uniti di Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Gorgonzola. Un mercato dove la qualità dell'agroalimentare made in Italy ha spinto le vendite di questi prodotti nei primi otto mesi del 2019  ad un ritmo di crescita dell'8,3%. Un assoluto top nelle serie storiche.

Certo, l'assist per far scattare le ritorsioni tariffarie a stelle e strisce per un valore di 7,5 miliardi contro le merci europee è stato fornito alla Casa Bianca dal Wto a seguito della disputa fra le due sponde dell'Oceano nel settore aereonautico, querelle che coinvolge i due colossi dei cieli: l'americana Boeing e l'europea Airbus.

La Coldiretti ricorda come saranno colpiti da dazi Usa del 25% a partire dal 18 ottobre le esportazioni agroalimentari made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro con la presenza nella black list di prodotti come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola e altri lattiero caseari ma anche su salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori.

Un ostacolo che rischia di frenare pesantemente la crescita del made in Italy su mercato statunitense che - sottolinea la Coldiretti - ha realizzato 42,4 miliardi nel 2018, il 10% nell'agroalimentare (4,2 miliardi). Il dazio passeraà per il Parmigiano Reggiano - spiega la Coldiretti - dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo e il consumatore americano lo dovrà acquistare sullo scaffale a un prezzo che passa dagli attuali circa 40 dollari al chilo a oltre i 45 dollari, con un probabile effetto di contenimento dei consumi che rischia di azzerare la crescita che si è avuta fino ad ora su quel mercato.

Il record del 2019 è infatti stato proprio spinto dai risultati eccezionali messi a segno in Usa dal settore lattiero caseario (+23%) e tra questo sono proprio il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano a pesare di più con un +26% nei primi sei mesi secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

Con gli Stati Uniti che sono il principale mercato di sbocco dei prodotti nazionali fuori dai confini comunitari, il rischio - sottolinea ancora la Coldiretti - è che i dazi possano generare una spirale recessiva per il commercio estero con l'aumento del made in Italy generale e' stato di appena il +3,4%.

"E' dunque positivo l'accoglimento da parte del Governo della richiesta di attivare aiuti compensativi per azzerare l'effetto dei dazi americani su alcuni prodotti agroalimentari made in Italy", ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che è "importante intervenire subito con risorse adeguate per sostenere le imprese colpite dai dazi ed evitare la perdita di competitivita' sul mercato americano a vantaggio dei Paesi concorrenti".

"Ora - ha concluso Prandini - è anche necessario aprire subito la trattativa a livello comunitario e nazionale dove una buona premessa al confronto sono le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha saputo costruire il premier Giuseppe Conte".

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