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Economia
Debiti a rate, ma non per tutti. Svolta nei rapporti con Equitalia

Il governo sta per mettere ordine nella complessa giungla delle norme che regolano il rapporto fra il fisco e il contribuente in particolare per la fattispecie che riguarda i pagamenti esattoriali che famiglie e imprese hanno rateizzato con Equitalia. Semplificando, quando il contribuente chiede la rateazione di un debito per oggettiva difficoltà può saltare fino a 8 rate prima che sia sospesa la possibilità di dilazionare l'ammontare dovuto al fisco e di tornare a dover sborsare in un'unica somma tutto il pagamento.

La Legge di Stabilità del 2016 e poi il d.l. 113/2016 "enti locali" che hanno cercato di fronteggiare le situazioni di difficoltà economica innescate dalla crisi hanno poi introdotto la possibilità per i cittadini e le imprese di essere riammessi alla rateazione. 

Una autentica manna dal cielo per le migliaia di cittadini che si erano visti ordinare  da Equitalia di tornare a pagare in un solo blocco tutto il debito non parcellizzato nelle più comode rate che allegeriscono il prelievo statale dai già fragili bilanci familiari o d'impresa stressati magari da un'improvvisa perdita del posto di lavoro o dal ritiro di una preziosa commessa. 

Peccato che poi, visto che il diavolo si nasconde nei dettagli, l'interpretazione dell'Agenzia delle Entrate aveva ristretto l'universo di quanti potevano presentare domanda al fisco per la rateazione-bis a quanti avevano avviato la dilazione a seguito di accertamento con adesione, escludendo invece i casi di conciliazione e gli accordi di mediazione.

"Il pagare a rate può essere una cosa che si pattuisce tra Stato e contribuente immediatamente, quindi alla ricezione dell'avviso bonario si fa un accertamento con adesione e si stabiliscono con il fisco immediatamente le rate", spiega ad Affaritaliani.it Sara Moretto, parlamentare del Pd autrice della risoluzione depositata in Commissione Finanze della Camera e approvata all'unanimità. Provvedimento che ora impegna il Governo a superare l'ambiguità normativa che aveva ristretto la platea dei contribuenti riammessi al pagamento rateale.

"Le rate - continua Moretto - possono anche essere l'esito di un procedimento fra Stato e contribuente che è andato più avanti e oltre all'avviso bonario, quindi con l'invio di cartelle vere e proprie. In questo caso, ci sono degli istituti normativi come la mediazione e la conciliazione che consentono di chiudere la posizione  coon il fisco senza arrivare in giudizio. Due strumenti che entrano in gioco dopo l'accertamento con adesione ma che hanno gli stessi obiettivi". L'Agenzia delle Entrate aveva però in maniera incoerente escluso dalla rateazione-bis questi ultimi due casi. Ora Renzi e Padoan devono risolvere velocemente l'incongruenza.

"Con questa risoluzione interveniamo per eliminare ogni disparità, rispondendo a una necessità e a un'urgenza dettata dall'imminente scadenza del 20 ottobre per presentare le richieste di riammissione", conclude la deputata Dem. 

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