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Economia
Debito pubblico, nuovo record: 2.169.900.000.000 di euro


Nuovo drammatico aumento del debito pubblico italiano, salito al 31 dicembre 2015 a 2.169,9 miliardi di euro, in aumento di 33,8 miliardi nel corso dello scorso anno. Ma il governo non è preoccupato. "Si tratta di un'evoluzione ampiamente prevista. Questi numeri sono all'interno della programmazione di finanza pubblica che è alla base dei documenti approvati dal Parlamento", afferma ad Affaritaliani.it il vice-ministro dell'Economia Enrico Morando. Che aggiunge: "Il debito deve sempre essere valutato in rapporto con il prodotto interno lordo perché le cifre assolute non significano molto. E se le cose vanno come abbiamo scritto nei documenti di programmazione della finanza pubblica, nel 2016 finalmente si vedrà una cifra più piccola nel rapporto debito-Pil".

I DATI DI BANKITALIA - Al 31 dicembre scorso il debito pubblico italiano era pari a 2.169,9 miliardi di euro, in aumento di 33,8 miliardi nel corso del 2015. Lo riferisce la Banca d'Italia. A fine novembre il debito era a 2.212 miliardi. Al 31 dicembre del 2014, il debuto pubblico era a 2.136 miliardi, il 132,4% del Pil.

L'aumento del debito nel 2015 è stato inferiore al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (49,3 miliardi) per effetto della diminuzione di 10,7 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro, a fine anno a 35,7 miliardi, e degli scarti e dei premi di emissione che hanno contenuto il debito per 5,1 miliardi. Di contro, le variazioni dei cambi hanno aumentato il debito di 0,3 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 40,5 miliardi, a 2.077,5, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 6,6 miliardi, a 92,3. Il debito degli Enti di previdenza si è ridotto di 0,1 miliardi. Al 31 dicembre 2015 il contributo italiano al sostegno finanziario ai paesi della Uem ammontava a 58,2 miliardi (60,3 alla fine del 2014): 10 miliardi di prestiti bilaterali alla Grecia, 33,9 miliardi erogati per il tramite dell'European Financial Stability Facility (Efsf) e 14,3 miliardi di contributo al capitale dello European Stability Mechanism (Esm).

Aumenta il debito delle amministrazioni centrali dello Stato, diminuisce quello degli enti locali. Sostanzialmente stabile il debito degli enti di previdenza. Lo rileva Banca d'Italia nel Supplemento mensile al Bollettino Statistico su "Finanza pubblica, fabbisogno e debito", in cui si spiega che "con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali e' cresciuto di 40,5 miliardi, a 2.077,5, mentre quello delle Amministrazioni locali e' diminuito di 6,6 miliardi, a 92,3; il debito degli Enti di previdenza si e' ridotto di 0,1 miliardi".

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