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Economia
Decreto dignità, il re delle poste private: "Umilia i lavoratori"

DECRETO DIGNITA’ UMILIA LAVORATORE: IL ‘RE’ DELLE POSTE PRIVATE ATTACCA I PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO

Bachisio Ledda, fondatore e presidente di Mail Express Group, attivo nei servizi postali, è una delle realtà alternative a Poste Italiane. Presente sul territorio nazionale attraverso 300 agenzie a gestione diretta. Bachisio Ledda è un self made man di spessore. Preparato su temi quali flat tax e jobs act, è noto al grande pubblico per essere stato protagonista della serie ‘Boss in incognito’ su Rai 2.  Più volte ha segnalato la difficoltà a trovare persone disposte a fare i postini poiché preferiscono rimanere disoccupati. Con Affari Italiani fa il punto delle politiche del governo .

D: Com'è l'andamento aziendale del primo semestre: fatturato? 

BL: Per quanto riguarda il settore del servizio postale, noi di Mail Express Group, abbiamo percepito un calo di volume e un aumento dei prezzi, questo perchè sta diminuendo sempre di più il valore della corrispondenza. Per quanto riguarda il mondo dei pagamenti invece stiamo ottenendo ottimi risultati rispetto agli anni passati. Direi un leggero calo nel mondo postale, anche se adesso, alla fine di quest’anno avremmo una commessa che ci riporterà allo stesso livello dello scorso anno. Il nostro fatturato è di 20mln di euro all’anno.

D: Lei ha sempre denunciato di fare fatica a trovare persone qualificate che lavorino nella sua azienda, è ancora così? E in quali settori (o mansioni) ha fatto fatica ad assumere e perché? Quali sono le motivazioni?

BL: Trovare personale qualificato nel mio settore è un problema perché sul mercato ci sono sempre più figure di basso profilo, insomma, persone con una specializzazione, come gli informatici, si fa veramente fatica a trovarli. Le motivazioni sono molte ma la principale è sicuramente il fatto che la domanda supera l’offerta.

D: Cosa pensa della legge sulla flat tax?

BL: Egoisticamente potrei dire che la flat tax mi sta bene. Onestamente ed eticamente però ritengo che chi viene favorito oggi è l’imprenditore che sta bene, quelli che hanno difficoltà continuano a stare peggio. Ci vuole equità sociale, non penso che sia una soluzione economia strategica per gli imprenditori, penso che il tema più caldo sia il cuneo fiscale e non la  flat tax.

D: Cosa pensa della cancellazione del jobs act?

BL: Il jobs act per me non è mai esistito perché non dava una vera flessibilità all’azienda. Noi eravamo partiti con tanto entusiasmo nei confronti delle funzioni del jobs act però ci siamo dovuti fermare e riprendere con delle richieste di contratti a termine per valutare attentamente quello che sono le reali potenzialità del lavoratore.

D: Quindi cosa pensa del "Decreto Dignità"? Voucher?

Per quanto riguarda questo decreto penso che non dia nessuna “dignità” al lavoratore, anzi, troveranno ancora molta insicurezza perché dopo due anni nella maggior parte dei casi, il dipendente va via. Quindi ci sarà sicuramente un turn over. I voucher c’erano anche prima, li stanno reintegrando adesso e anche noi, del settore postale, potremmo dire che, i voucher, potrebbero essere interessanti. Se vinci una gara d’appalto per la distribuzione, allora in questo frangente, hai esigenze di personale, devi metterli in regola per due settimane o 10 giorni, quindi il sistema darebbe flessibilità anche nel nostro campo.

D: Cosa devono fare oggi i giovani per trovare lavoro più facilmente? Come devono atteggiarsi nei colloqui? Ci dà un paio di consigli pratici?

BL: Le giovani risorse devono innanzitutto avere voglia di lavorare e mettersi in gioco, questi due criteri sono fondamentali. Spesso e volentieri, i candidati, ci chiedono per prima cosa a quanto ammonta lo stipendio. Purtroppo, quello che manca, è la formazione dei giovani. Negli anni passati esistevano i contratti di formazione ma li hanno tolti, quindi non c’è più questa figura che viene pian piano professionalizzata.

D: Adesso esiste un ministro per il Sud: cosa dovrebbe fare per aiutare il Mezzogiorno secondo lei?

BL: Per aiutare il Sud secondo me dovrebbero creare non “delle cattedrali nel deserto” come di solito accade. Io vengo dalla Sardegna, quando ero ragazzino, mi ricordo che costruivano grosse aziende con migliaia di dipendenti, organizzate con pullman che andavano a prendere i dipendenti presso le loro abitazioni, anche in cittadine limitrofe. Sembrava una deportazione di massa! Dopo quattro o cinque anni, finiti i contributi, le aziende scomparivano dal territorio. A tutt’oggi io investirei molto sulle micro attività, sull’artigianato, sul turismo, sui prodotti territoriali che non possono essere esportati.

D: Quali sono i nuovi servizi di Mail Express Group che vengono offerti ai clienti?

BL: In questo periodo, mail Express Group, sta mettendo a punto l’ultima App che si chiama Zibaldo.it. E’ una piattaforma molto interessante che permette al consumatore di pagare comodamente un bollettino postale da casa propria o dalla propria postazione di lavoro senza perdere tempo per andare alla posta. Si può pagare anche un rav, si può effettuare una ricarica postepay o una ricarica telefonica o ancora spedire un pacco. Un insieme di servizi efficaci, veloci e online nel mondo dei pagamenti. La stiamo lanciando adesso e dal prossimo ottobre si potrà aprire un conto e, attraverso l’applicazione di Zibaldo.it, si potranno eseguire operazioni come bonifici, giro conti e così via.

D: Chi sono i vostri clienti: di più gli uomini o le donne? Sono più gli italiani o più immigrati (in % percentuale sul totale)?

BL: Per il mondo dei pagamenti sono in prevalenza gli anziani. Diciamo che il target di riferimento che paga i bollettini presso i nostri uffici va dai 45 anni in su. Il pagamento delle bollette presso le nostre agenzie è rivolto a una clientela non tecnologicamente evoluta e per un buon 70%. prevalentemente donne.

D: che tipo di servizi Vi chiedono gli immigrati?

BL: Facciamo prevalentemente servizi di pagamento, money transfer poco, solo il 2%.

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