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Economia
Decretone: via libera Aula Senato con 149 sì, passa alla Camera
LaPresse

Via libera dell'Aula del Senato al decreto legge che istituisce il reddito di cittadinanza e disciplina la possibilita' di andare in pensione con 'quota 100': due misure 'simbolo' di M5S e Lega. I voti a favore sono stati 149, i contrari 110, gli astenuti 9. Dopo questo primo giro di boa parlamentare, il decreto legge passa all'esame della Camera dove sono state preannunciate modifiche sui nodi ancora aperti, in particolare il rafforzamento della tutela per le famiglie con minori e persone disabili.

Bagarre nell'Aula del Senato nel corso delle dichiarazioni di voto sul decretone. Proteste si sono levate dai banchi del Pd durante l'intervento di Paola Taverna (M5S). La vicepresidente del Senato ha attaccato ripetutamente il Partito democratico difendendo il reddito di cittadinanza. I toni accesi del dibattito hanno costretto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, a richiamare all'ordine i senatori, al termine del voto finale. "Se continuiamo a usare toni irrispettosi diamo un cattivissimo esempio anche ai cittadini che ci stanno guardando e che poi saranno legittimati a rivolgersi a noi con gli stessi toni violenti", ha detto rivolgendosi all'Assemblea. "Si possono usare toni forti senza arrivare a espressioni violente: riferimenti a impiccagioni e manette sono da censurare perche' richiamano un concetto di giustizia di popolo che e' contraria al nostro percorso di Stato di diritto", ha aggiunto Casellati avvertendo che visionera' tutti i filmati dell'Aula. "Se ci sono stati comportamenti irrispettosi saranno debitamente censurati", ha ammonito.

Tra le novita' introdotte al Senato sul RdC, un rafforzamento delle misure anti-furbetti e una maggiore tutela della privacy per rispondere alle criticita' sollevate dal Garante. Sul versante previdenziale, tra le novita', c'e' l'innalzamento da 30mila a 45mila del tetto per l'anticipo del Tfs tramite finanziamento bancario.

Le principali modifiche introdotte a Palazzo Madama riguardano il reddito di cittadinanza, uno strumento pensato sia per combattere la poverta' che per facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro. Nel corso dell'esame sono state lasciate cadere alcune proposte della Lega che avrebbero portato ad una stretta sulla misura come la previsione di un unico rinnovo del RdC, sono state pero' approvate, sempre su proposta della Lega, l'esplicitazione che i requisiti di residenza e soggiorno per il diritto al beneficio devono concorrere cumulativamente, la norma anti-furbetti in caso di divorzio o separazione, l'obbligo di certificazione dallo Stato estero in caso di stranieri. Aumentato anche il numero di ore che i beneficiari del reddito devono destinare a servizi di utilita' sociale il cui tetto passa da 8 a 16 ore settimanali.

Su proposta M5S e' stato invece introdotto lo stop per 12 mesi al Rdc per il singolo componente il nucleo familiare in caso di dimissioni volontarie e non piu' per l'intero nucleo cosi' come un limite alla distanza in cui deve essere accettata un'offerta congrua di lavoro nel caso di famiglie con minori o disabili. Sempre in relazione all'offerta congrua viene specificato che, per quanto riguarda il requisito retributivo, dovra' essere di almeno 858 euro (il 10% del massimo di 780 euro previsto per il RdC).

E' stata inoltre rivista e rafforzata la tutela della privacy su alcuni aspetti come il monitoraggio delle spese effettuate con la carta Rdc. Sul tema dei navigator che dovranno accompagnare al lavoro i beneficiari, e' stato introdotto il 'previo parere' della Conferenza delle Regioni. Sul versante delle sanzioni sono stati approvati, tra gli altri, l'emendamento che estende alle condanne definitive per reati di mafia e di terrorismo la revoca del RdC; quello che estende ai casi di collaborazione coordinata e continuativa irregolare la decadenza dal RdC; la maxi-sanzione (una maggiorazione del 20%) nel caso di impiego irregolare di beneficiari del RdC. Inoltre si consente all'ispettorato del lavoro l'accesso alle banche dati dell'Inps.

Sul fronte degli incentivi previsti per i datori di lavoro che assumono sono state approvate, tra gli altri, la norma che mette un tetto di 36 mesi all'obbligo per il datore di lavoro di non licenziare il dipendente pena la restituzione dell'incentivo e l'obbligo di essere in regola con le quote per i disabili a meno di assunzione di una persona che rientri nella categoria.

Approvata anche una proposta a firma Leu che specifica che il bonus per i datori di lavoro in caso di assunzioni a tempo pieno e indeterminato vale anche per quelle "mediante contratto di apprendistato". Tra le novita', in materia previdenziale e' stato previsto l'allungamento delle rate, da un massimo di 60 a un massimo 120 rate mensili, per la cosiddetta pace contributiva e la possibilita' di accesso anticipato al Tfs con finanziamento bancario anche a dipendenti pubblici gia' in pensione nonche' l'incremento a 45mila euro, da 30mila, dell'anticipo.

Inoltre, e' stato dato il via libera ad alcuni emendamenti che vengono incontro, in diversi settori della pubblica amministrazione, agli effetti sugli organici di 'quota 100'. E' stato poi introdotto lo stop all'erogazione della pensione ai latitanti, con sentenza passato in giudicato per reati con una pena non inferiore a due anni. Sono state approvate inoltre alcune proposte del Governo come la proroga per il 2020 della Cigs, gli acconti Cigs in favore di aziende operanti in aree di crisi complessa, sul trattamento pensionistico del personale Enav, sul sostegno al reddito per i lavoratori dei call center. 

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