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Economia
Def, deficit/Pil verso l'1,8%. Giorgetti piega il ministro Tria. Più soldi
Foto LaPresse

di Alberto Maggi
e Andrea Deugeni

LE PAROLE DI GIORGETTI A FINE GIORNATA CONFERMANO QUANTO SCRITTO DA AFFARITALIANI.IT - "Nessuno nel governo dorme sogni tranquilli perche' lavoriamo tantissimo, anche Tria deve lavorare tantissimo. Il lavoro della legge di bilancio dura tre mesi. Nessuno di noi e' supersicuro, tutti noi siamo chiamati tutti i giorni a essere valutati ed esaminati dai nostri elettori che ci hanno dato fiducia". Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti (Lega) a Otto e mezzo.
"Si puo' arrivare anche allo sforamento del 2% ma non con provvedimenti di tipo demagogico per acquisire consenso". Sforare il deficit oltre l'1,6%, come ha detto Di Maio? "Si puo' sforare l'1,6% solo con proposte serie e credibili perche' i mercati sono attenti ai decimali ma soprattutto alle proposte di politica economica di un governo, perche' il Paese possa crescere", risponde.
Il reddito di cittadinanza sara' in manovra? "Certo, ci sara'. Ma ricordo che le promesse, come detto da Di Maio, devono essere mantenute e non e' che dobbiamo fare tutto in un anno. La stessa legge di bilancio e' pluriennale. L'importante e' che si incominci un sentiero". Lo dice Giancarlo Giorgetti. "Il reddito di cittadinanza alimenta la domanda aggregata, ma soprattutto ha un senso perche' propedeutico all'inserimento nel mondo del lavoro. La proposta e' collegata al rilancio dei centri per l'impiego", sottolinea.

"Tria sia più elastico sulle virgole del deficit", ha detto in mattinata il potentissimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti che non usa mai parole a sproposito. Anzi, le dosa sempre con molta cura attenzione.

Ed è proprio grazie alla mediaziona certosina e quasi democristiana del numero due della Lega - spiegano fonti della maggioranza ad Affaritaliani.it - che si starebbe arrivando ad una mediazione tra il ministro dell'Economia Giovanni Tria, attento a non urtare i mercati, e il vicepremier Luigi Di Maio che certo non risparmia le parole.

Il compromesso porterebbe a scrivere nel nota di aggiornamento al Def, tanto attesa, un rapporto defict/Pil pari all'1,8%.

Un allentamento dello 0,2 rispetto all'1,6% che voleva il titolare di Via XX Settembre che corrisponde più o meno a due miliardi di euro che andranno a rafforzare le misure care a 5 Stelle e Lega nella Legge di Bilancio, ovvero il reddito di cittadinanza, l'abbassamento della pressione fiscale e la riforma della Legge Fornero.

Giorgetti si sta ritagliando sempre più il ruolo di trait d'union tra le due anime dell'esecutivo, quella dei leader politici Salvini e Di Maio e quella vicina al Quirinale e alle istituzioni europee rappresentata dai ministri Tria e Moavero Milanesi.

Insomma, per il momento pare sminata l'intransigenza market-friendly di Tria, visto che il Governo Conte pare essere orientato a una manovra che complessivamente si avvicina ai 30 miliardi e, come ha sottolineato  il viceministro dell'Economia Laura Castelli, con il deficit/Pil all'1,6% nel 2019 "vorrebbe dire non fare quasi niente, a meno che non si facciano solo tagli".

"Stiamo cercando di snodare i nodi che non hanno permesso per mille motivi di sviluppare gli investimenti, vogliamo inserire delle norme che velocizzino, fermo restando il controllo, i meccanismi ritardanti senza giusta casa, per esempio per gli Enti locali", ha spiegato la Castelli riferendosi alla possibilità di modificare il Codice degli appalti.

Per la flat tax "ci saranno i soldi, considerando che la parte dei professionisti non è così costosa e copre una platea molto ampia". Idem per le pensioni: quota 100? "Ci sarà il superamento della legge Fornero", si è limitata a rispondere la vice di Tria. 

Per quanto riguarda il discorso coperture, il viceministro pentastellato ha spiegato che i soldi si troveranno anche mediante tagli, "si tratta di razionalizzazioni, per esempio sui sussidi ambientali dannosi, cioè detrazioni e contributi, una somma di 10 miliardi".

I DECIMALI DEL DEFICIT/PIL/ "Non è questo il momento di dichiarare decimali, non ci dobbiamo impiccare sui decimali, dobbiamo essere credibili rispetto a noi stessi perché abbiamo fatto delle promesse di cambiamento". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte arrivando alla cena dei leader Ue a Salisburgo interpellato sulle dichiarazioni di Giorgetti.

"Non si possono togliere tutti, ma 10 miliardi si possono velocemente spostare per altre politiche e poi ce ne sono altri 6 per scelte un po' più complicate da fare. Sappiamo di essere in un momento di transizione del Paese su moltissime aree e questo può aiutare la transizione, non tutto subito ma pensando a come cambiare", ha concluso.


 

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