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Economia
Def, Gentiloni traccia la rotta dei conti.Sgravi per primo impiego dei giovani

La manovrina chiesta dalla Ue, ma anche le misure per le zone terremotate e per il sostegno alla crescita e all'occupazione. A poche ore dal consiglio dei ministri, il ministro Pier Carlo Padoan tratteggia nelle grandi linee - dal palco del Salone del Risparmio - i temi che saranno sul tavolo della riunione del governo Gentiloni.

"Ci sono molte cose nelle misure che saranno discusse tra poco: misure che servano al rafforzamento della posizione fiscale, anche in ossequio alle regole europee, misure però anche a sostegno della crescita, misure di sostegno della ripresa e alla ricostruzione delle zone terremotate, misure di lungo termine di sostegno per gli investimenti pubblici", ha detto il ministro.

Quindi - ha aggiunto - "quello che mi troverò a discutere è un pacchetto molto corposo, di cui la manovrina è solo un pezzo, perchè noi vogliamo continuare una strategia complessiva di crescita e di sostegno al lavoro".

Nel corso del suo intervento al Salone del Risparmio, il ministro si è' anche soffermato sulle misure contro la poverta' che saranno rafforzate. "Crescita ed inclusione sociale sono fenomeni complementari e non alternativi. Per questo il Paese si e' dotato di uno strumento contro la poverta' che si fonda sul principio dell'inclusione attiva. Questo strumento sta per essere potenziato sul piano finanziario e ampliato nei suoi effetti", ha spiegato ancora Padoan.

Per quanto riguarda il Documento di economia e Finanza (Def) che traccia il quadro tendenziale dei saldi di finanza pubblica per i prossimi tre anni, la crescita di quest’anno dovrebbe rimanere indicata all’1%, senza ritocchi all’insù rispetto alle ultime stime ufficiali, perché i segnali positivi nel primo trimestre non mancano ma la manovrina di aggiustamento da 3,4 miliardi rischia di avere un mini-effetto depressivo.

Il deficit strutturale scenderà all’1,2% dal 2,2% in calendario quest’anno proprio grazie alla correzione da 3,4 miliardi. Il Def confermerà l’impegno del governo a sterilizzare per un altro anno le clausole di salvaguardia che dovrebbero portare 19,5 miliardi di gettito annuo in più con l’aumento delle aliquote Iva dal 10 al 13% e dal 22 al 25 per cento. Proprio qui, ancora una volta, si concentrerà una grossa fetta dello sforzo da mettere in campo con la manovra d’autunno, la cui entità complessiva dipenderà però dal risultato finale delle trattative con Bruxelles sui nuovi margini di deficit utilizzabili il prossimo anno.

L’1,2% in via di conferma nel Def, infatti, rappresenta infatti solo una mossa temporanea, con la speranza di ottenere dalla Commissione la possibilità in autunno di far salire il target verso l’1,8-2 per cento con la Nota di aggiornamento al Def.

Per quanto riguarda la manovrina correttiva chiesta da Bruxelles che oggi accompagnerà Def e il Piano nazionale per le riforme (indicherà le riforme 2018 per sostenere lo crescita, a cominciare dalla decontribuzione triennale per il primo impiego degli under 35), l'intervento poggerà su un ricco capitolo fiscale, che servirà sia a far quadrare i conti (dovrebbe valere in tutto 2,3 miliardi) sia a mettere ordine a una serie di questioni rimaste aperte (logica da decreto omnibus). 

Tra le novità spunta un nuovo intervento per contrastare l’utilizzo indebito delle compensazioni tra crediti e debiti fiscali: misura chiamata a rafforzare le entrate, sostenute prima di tutto dal miliardo abbondante atteso dall’estensione dello split payment alle società pubbliche (anche quotate). Si dovrebbe ridurre poi la stretta sui giochi, chiamati a portare all’aggiustamento complessivo circa 300 milioni e non 700 come ipotizzato in un primo momento.

La manovrina, infine, rischia di avere un mini-effetto depressivo. A determinarlo sarebbe soprattutto la parte dei tagli alla spesa dei ministeri, che si attesterebbero a 6-700 milioni.

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