Def, Tria tira dritto dopo l'Upb: "La manovra? Sarà di 36,7 miliardi"
Il ministro dell'Economia in audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato risponde all'Ubp. E annuncia: "La manovra sarà di 36,7 mld"
"A seguito della mancata validazione del quadro macro economico programmatico da parte dell'Ufficio parlamentare di bilancio il Governo ritiene opportuno confermare le previsioni contenute nella NaDef". Il ministro dell'Economia Giovanni Tria in audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato risponde così ai tecnici dell'Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb) doopo la mancata validazione della Nota di aggiornamento al Def.
Il ministro dell'Economia ha spiegato che il giudizio dell'Upb "si basa su previsioni che sono state pubblicate in tempi diversi, in contesti diversi quindi parziali o obsolete". "L’aumento dello spread desta certamente preoccupazione - ha aggiunto Tria - ma voglio ribadire che si tratta di una reazione eccessiva non giustificata dai fondamentali dell’economia e della finanza pubblica italiana".
Il ministro ha confermato le previsioni di crescita per l’Italia contenute nella nota di aggiornamento al Def, a dispetto delle valutazioni dell’ufficio parlamentare di bilancio: "Gli investimenti pubblici sono una priorità del governo, interpretiamo le valutazione dell’Upb come uno stimolo all’azione, anziché abbassare le nostre previsioni e le nostre ambizioni".
"L’impatto sul tasso di variazione del Pil della manovra è di 0,6 punti percentuali nel 2019", ha concluso per poi aggiungere che il conto delle misure della manovra prevede interventi per 36,7 miliardi nel 2019. Le coperture sono realizzate per 22 miliardi da maggior deficit e da 15 miliardi di tagli e maggiori entrate, di cui 6,9 miliardi di tagli di spesa e di 8,1 miliardi di aumento di entrate. Inoltre Tria ha fornito una tabella dalla quale si evince che queste due ultime voci ammontano ciascuna a 0,4 punti di Pil l'anno prossimo.
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