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Economia
Del Vecchio, gli Agnelli e i Doris: i Paperoni con il patrimonio in crescita

Tra i “super ricchi” italiani, ossia coloro che possiedono un patrimonio di almeno un miliardo di euro, chi ha guadagnato di più nel corso di quest’anno, in particolare tra coloro che possiedono attività quotate sui mercati finanziari? Leonardo Del Vecchio, accreditato di una fortuna pari a 22,6 miliardi di euro dalla rivista Forbes, non può lamentarsi: Essilorluxottica, controllata al 31,4% tramite la holding Delfin, ha visto le sue quotazioni andare da 110,7 a 138,65 euro l’una (+25,24%), con una capitalizzazione passata in parallelo da 48,4 a 62,6 miliardi.

piersilvio marina berlusconi
 

Come dire che il patrimonio dell’imprenditore veneto è cresciuto di quasi 4,5 miliardi, cui si sono sommati 110 milioni di dividendi sempre da Essilorluxottica (contro i 60 milioni dell’anno precedente). Ma Delfin controlla anche il 28,45% di Covivio (l’ex Foncier des Regiones in cui confluì Beni Stabili), a sua volta passata da 82,55 a 101,20 euro (+22,59%) con una capitalizzazione cresciuta da 7,2 a 8,8 miliardi che dunque ha portato ad un ulteriore incremento di oltre 455 milioni della ricchezza di Del Vecchio (che ha optato come tutti i principali azionisti istituzionali per un pagamento in titoli del dividendo 2019).

In tutto dunque il 2019 ha portato all’imprenditore di Agordo un incremento di ricchezza di oltre 5 miliardi di euro e scusate se è poco. Meno brillante il risultato di Stefano Pessina: l’attuale Ceo di Walgreens Boots Alliance è anche il principale socio del gruppo farmaceutico attraverso la holding lussemburghese Alliance Santé Participations (che custodisce una partecipazione del 15% del capitale di Walgreens Boots Alliance), ma quest’anno il titolo ha visto le quotazioni passare da 68,04 a 58,70 dollari per azione (- 13,72%) e la capitalizzazione ridursi da 59,2 a 52,1 miliardi di dollari.

elkann
 

Per Pessina questo significa un miliardo di dollari di minusvalenza latente, nonostante Wall Street sia nel frattempo riuscita a migliorare più volte i propri massimi storici. Anno ricco di luci ma anche con qualche ombra per la famiglia Berlusconi, che attraverso la holding Fininvest possiede il 44,17% di Mediaset, il 53,3% di Mondadori, il 30% di Banca Mediolanum, il 23,13% di Molmed e il 2% di Mediobanca. Mediaset ha oscillato nel corso dell’anno tra i 2,86 e i 2,68 euro attuali (-6,3%), “regalando” al momento una minusvalenza di circa 88 milioni senza distribuire alcun dividendo.
 

rocca
 

Mondadori ha fatto meglio, salendo in Borsa da 1,70 a 2,08 euro (+22,35%) e incrementando di 52 milioni il patrimonio dei Berlusconi (ma anche in questo caso non c’è stato dividendo). Banca Mediolanum ha reso ancora più felici i Berlusconi (e i Doris): in Borsa il titolo è salito da 5,05 a 8,95 euro per azione (+77,22%) e la capitalizzazione è passata da 3,7 a 6,6 miliardi. Per i Berlusconi ciò ha significato un incremento di 870 milioni del valore del loro patrimonio, per i Doris (al 40,42% del capitale) l’incremento è stato pari ad oltre 1,17 miliardi. I dividendi distribuiti (40 centesimi di conguaglio sui risultati 2018, 21 centesimi di acconto sui risultati 2019) hanno portato altri 135 milioni nelle tasche dei Berlusconi, quasi 183 milioni in quelle dei Doris (la cui ricchezza è dunque aumentata nel complesso di 1,35 miliardi quest’anno).

ennio doris banca mediolanum
 

La famiglia dell’ex premier italiano ha anche visto salire da 27 a 39 centesimi per azione il valore dei titoli Molmed (+44,4%), la cui capitalizzazione è balzata così da 125 a 180,5 milioni di euro, mentre il valore della quota dei Berlusconi si incrementava di circa 13 milioni di euro (in questo caso senza alcuna distribuzione di dividendi). Infine, Mediobanca salendo da 7,30 a 10 euro per azione in Borsa (+37%) ha visto la capitalizzazione di mercato passare da 6,5 a 8,9 miliardi regalando 5 milioni di incremento di valore alla quota dei Berlusconi, che hanno anche incassato 8,33 milioni di dividendi. In tutto, dunque, il 2019 ha aumentato la ricchezza della famiglia Berlusconi di circa 883 milioni di euro.
 

piazza affari ftsemib borsa
 

E gli eredi Agnelli? Guidati da John Elkann gli eredi dell’“Avvocato” controllano il 52,99% di Exor, holding di partecipazioni cui fa capo tra l’altro il 100% di Partner Re, il 22,91% di Ferrari, il 28,98% di Fiat Chrysler Automobiles, il 26,89% di Cnh Industrial e il 63,77% di Juventus (e che dal prossimo anno controllerà il 43,78% di Gedi). Exor ha visto le proprie quotazioni salire da 46,83 a 71,06 euro per azione a Piazza Affari (+51,74%), con una capitalizzazione passata da 11,29 a 17,14 miliardi. Per gli eredi della dinastia sabauda significa oltre 3 miliardi di incremento di ricchezza patrimoniale oltre a 53 milioni di dividendi in contanti per le piccole spese.

Ultimi ma non meno importanti “super ricchi” italiani, i Rocca, che tramite la holding San Faustin controllano il 60,45% di Tenaris, hanno vissuto un anno altalenante. In Borsa il titolo Tenaris è salito da 21,87 a un picco di 30,23 dollari, prima di precipitare a circa 20 dollari a ottobre e recuperare infine sino ai 22,65 dollari attuali (+3,55% da inizio anno), con una capitalizzazione passata da 25,83 a 26,75 miliardi di dollari.

Per i Rocca equivale comunque ad oltre 555 milioni di dollari di incremento della ricchezza patrimoniale, cui si sommano circa 292 milioni di dollari di dividendi in contanti per un totale di 847 milioni di incremento di ricchezza. Anche Paolo e Gianfelice Rocca, insomma, non dovrebbero avere problemi a festeggiare Natale.

Luca Spoldi

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