Fondatore e direttore
Angelo Maria Perrino

Deutsche Bank imbarazza Trump. Un miliardo di conflitti d'interesse

Deutsche Bank, cosa farà The Donald con la supermulta?

donald trump presidente (5)

Che gli occhi di tutto il mondo siano puntati sulle prime mosse che Donald Trump concretamente farà una volta insediatosi alla Casa Bianca, dal 20 gennaio prossimo, è scontato, ma a Francoforte c’è qualcuno che ha un interesse specifico e diretto a capire se e come cambierà il vento che soffia dagli Stati Uniti verso l’Europa. Non si tratta tanto della Bce, anche se Mario Draghi ha già “ammonito” il presidente eletto a non procedere a una deregulation spinta del settore bancario, dato che proprio l’eccessiva deregolamentazione del ventennio precedente ha portato all’esplosione della crisi finanziaria 2008-2009 di cui stiamo ancora pagando le conseguenze a medio termine.

Più ancora interessata alle mosse di Draghi è infatti Deutsche Bank, l’acciaccato colosso creditizio tedesco che da settimane deve chiudere la vertenza in atto col Dipartimento di Giustizia statunitense, che a settembre ha chiesto alla banca di pagare una sanzione di 14 miliardi di dollari per chiudere lo scandalo legato alla vendita di titoli tossici collegati ai mutui subprime. Una cifra “monstre” molto distante dai 5-6 miliardi di cui si ragionava a Francoforte ancora un paio di mesi or sono prima dell’annuncio, tanto che la reazione della banca è stata di immediato rigetto della richiesta e di avvio di trattative per trovare un compromesso, che però finora non è arrivato.

Finora Deutsche Bank ha accumulato 5,5 miliardi di euro per oneri legati a cause giudiziarie e se la pretesa delle autorità Usa non si ridurrà almeno della metà potrebbe essere costretta a lanciare un nuovo pesante aumento di capitale, o a rinunciare al mercato statunitense, dove peraltro in questi due anni è risultata l’unico istituto tra quelli sottoposti agli stress test della Federal Reserve di New York ad aver fallito entrambe le prove. Ora Trump si trova a dover nominare il nuovo ministro della Giustizia, così come, da qui a 18 mesi, il successore dell’attuale presidente della Fed di New York, William Dudley (oltre che il nuovo capo della Federal Reserve, visto che il mandato di Janet Yellen è in scadenza nell’aprile 2019 e non sarà rinnovato).

(Segue...)


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