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Economia
Di Maio: "Tavolo su flat tax e salario minimo. Coperture? Evasione e spending"

Flat tax e salario minimo, ma anche discussione sullo sforamento del 3% del rapporto deficit/Pil. Archiviato il caso Siri, il vicepremier Luigi Di Maio rilancia l'attività di governo proponendo un tavolo su due misure care una alla Lega, l'altra al M5s, così come su nomine nella sanità e interventi per famiglie con figli. In quella sede si dovrà anche parlare di coperture: "Chi propone gli interventi le trova", dice il leader pentastellato. Insomma, mentre la proposta di legge sul salario minimo orario avanza in Senato, e la speranza M5s è che si arrivi al sì prima del voto delle Europee, Di Maio si dice disponibile ad affrontare la discussione sulla tassa piatta: del resto è nel contratto di governo, ma - precisa - dovrà essere il Carroccio a capire come, in che misura e con quali soldi. L’obiettivo, ribadisce Di Maio, "è non far aumentare l’Iva e abbassare le tasse".

Il come "dipenderà molto dalla lotta all’evasione seria, con il carcere per i grandi evasori - è la sfida - e dalla spending review" da cui il governo conta di recuperare risorse. Anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia sottolinea: la flat tax può essere utile per il rilancio dell'Economia, "però occorre affrontare il nodo risorse: se questo significa incrementare il deficit del Paese e entrare in una procedura di infrazione, non fa bene a nessuno".

Per Di Maio invece si può discutere dello sforamento del tetto del 3% del rapporto deficit/Pil ma "prima assicuriamoci di recuperare i soldi dall'evasione e dalla spending". Il nodo è ovviamente politico: "Non credo che Orban e gli altri paesi dell'Est europeo siano tanto d'accordo" all'ipotesi di sforare il 3% e dunque "non è il caso di andare ad allearsi con chi aveva mal di pancia quando già parlavamo del 2,4 e del 2,04% di deficit", dice rivolto alla Lega. Piuttosto "invito a coalizzarci tra forze politiche che tengono all'Italia, anche se saremo in gruppi differenti. Se ne può parlare, i nuovi commissari si insedieranno mentre noi prepareremo la nostra legge di bilancio".

A via XX Settembre il lavoro è già iniziato, con le simulazioni di una serie di scenari alternativi già pronte. Per disattivare le clausole di salvaguardia solo per il 2020 servono 23 miliardi di euro. Altri 10-12 servirebbero per la flat tax leghista. E insieme alle spese indifferibili si arriva a una manovra da almeno 35 miliardi di euro. Senza un incremento del deficit da capogiro - che comunque basterebbe appena a coprire il mancato aumento dell'Iva - e porterebbe alla procedura di infrazione europea è una mission impossible. Tra le ipotesi studiate dal Mef c'è quello dell'incremento selettivo dell'Iva su alcuni beni con un ritocco parziale delle due aliquote ridotta e agevolata, un'idea che piace al ministro Tria, molto meno ai due leader di maggioranza.

"Troveremo una soluzione equilibrata", ha promesso l'economista. E in ogni caso far scattare gli aumenti solo parzialmente non basterebbe certo a coprire la manovra autunnale. Si tratta dunque di recuperare risorse altrove. Dai fondi per il reddito Di cittadinanza si recupera 1 miliardo di euro, che però Di Maio ha intenzione di dedicare agli incentivi per le famiglie con figli. Una cifra simile, se non maggiore, potrebbe essere recuperata dai fondi non spesi per quota 100.

Un atro tesoretto per il governo è il capitolo delle tax expenditures, il marasma di sgravi ed esenzioni fiscali: tutte insieme valgono 76,5 miliardi, secondo l'Ufficio Valutazione impatto del Senato. Ma il taglio non è così semplice come sembra, perché bisognerà star attenti a valutare correttamente quelle con effetti pluriennali e quelle la cui cancellazione porterebbe conseguenze negative per l'economia.

Altra voce con cui far cassa è quella delle privatizzazioni e dismissioni che vale - secondo quanto stimato in legge Di Bilancio - l'1% del Pil. Nel triennio 2019-2021 il programma Di dismissioni immobiliari - nella versione non definitiva del Def - prevede un ammontare di 1,25 miliardi, oltre agli 1,84 già previsti. Per ora, però, è tutto in alto mare.

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