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Economia
Ecofin, intesa storica: raggiunto l'accordo sul Patto di stabilità
(Fonte immagine: IPA) 

Ecofin, intesa storica: raggiunto l'accordo sul Patto di stabilità

I ministri dell'Economia dell'Ue, a quanto si apprende da fonti europee, hanno raggiunto l'intesa sul nuovo Patto di Stabilità.  L'Ecofin ha dato via libera alla riforma del Patto di stabilità, che prevede nuove regole "realistiche, equilibrate, adatte alle sfide presenti e future". Lo scrive su X la presidenza di turno dell'Ue, detenuta dalla Spagna. Come anticipato da Affaritaliani.it il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso durante l'Ecofin in videoconferenza l'assenso dell'Italia alla proposta di riforma del patto di stabilità sul tavolo oggi. "In uno spirito di compromesso, abbiamo deciso di acconsentire" alla proposta di riforma, ha detto poco fa il ministro durante la videoconferenza. 

LEGGI ANCHE: Patto di Stabilità, l'Italia accetta il compromesso. Ecco perché. Anteprima

Ecofin, intesa storica: le reazioni dopo l'accordo sul Patto di Stabilità 

"Dopo due anni di negoziati abbiamo raggiunto accordo storico. Un accordo a 27 sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita. E’ un eccellente notizia per la Francia e un’eccellente notizia per l’Europa. Semplicemente perché queste nuove regole garantiranno la stabilità finanziaria e la buona tenuta dei conti in tutta l’Europa per i prossimi anni". Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, dopo la riunione dell'Ecofin. "Inoltre, per la prima volta da trent’anni, questo Patto riconosce l’importanza degli investimenti e delle riforme strutturali. Investimenti nella decarbonizzazione e nella difesa per confermare il suo posto sulla scena internazionale", ha aggiunto. 

"L’accordo unanime raggiunto oggi tra i ministri delle Finanze dell’Ue è una buona notizia per l’economia europea al termine di quello che è stato un anno molto impegnativo". Lo afferma in una dichiarato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni. "Come in ogni negoziato, i testi concordati oggi riflettono un compromesso tra posizioni diverse. E' normale. Anche se i negoziati hanno aggiunto una certa complessità ai testi rispetto alla nostra proposta, ne preservano gli elementi fondamentali: uno spostamento verso una pianificazione fiscale più a medio termine; una maggiore titolarità da parte degli Stati membri dei piani fiscali, all’interno di un quadro comune; e la possibilità di perseguire un aggiustamento fiscale più graduale per riflettere gli impegni verso investimenti e riforme", spiega."Questo viaggio non è ancora completato. A gennaio bisognerà passare alla fase successiva, quella dei negoziati del “trilogo” tra Consiglio Ue, Parlamento europeo e Commissione. Sono fiducioso che lo stesso spirito di compromesso costruttivo che ci ha portato al risultato positivo di oggi ci porterà a una conclusione positiva delle fasi finali di questo processo – e all’entrata in vigore di questa riforma cruciale nella primavera del 2024", conclude Gentiloni.

 

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