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Economia, Tria il keynesiano
LaPresse

 

Tasso di disoccupazione al 10,1% con quello giovanile (15-24 anni) al 31,6%, questo lo rileva l’ISTAT, con un confronto Settembre 2017 – Settembre 2018 che vede gli occupati scendere dell’1,1%, con un totale di 2.613.000 persone in cerca d’impiego.

Nel complesso, in Italia mantengono un posto di lavoro in 23.308.000, con una contrazione di 77mila unità a tempo indeterminato. Mentre stabile il trend che vede semmai in crescita gli occupati stagionali o comunque con contratti a termine. Nota non meno importante, aumenta l’anzianità dei nostri lavoratori, con un plus degli over 50, figlio ovviamente delle riforme pensionistiche che – eccetto l’inversione di marcia del Governo Giallo/Blu – hanno spostato sempre più in avanti i termini della quiescenza, accompagnate dal generale invecchiamento demografico, altra annosa questione.

Querelle da cui spunta una brillante iniziativa a sostegno della famiglia, con una evidente impronta tesa a favorire i concepimenti, ed in fin dei conti, la sussistenza dello Stato italiano stesso, che per definizione è “l’organizzazione di un popolo, stanziato su un territorio, entro confini di aria, terra e mare.”

Parliamo di una bozza da integrare alla manovra di bilancio, da cui emergerebbe l’intenzione di consegnare alle famiglie che nel 2019, 2020 e ’21 faranno un terzo figlio, una concessione gratuita per un periodo almeno ventennale di terreni, accompagnando le politiche agricole e l’orientamento verso questi mestieri.  Non solo, per gli stessi nuclei famigliari, mutui ventennali a tasso 0 per acquistare case in prossimità delle terre medesime. Un ripopolare le aree rurali e rivitalizzare questo immenso patrimonio produttivo e demaniale.

Dulcis in fundo arriviamo al tesoriere della cassa Nazionale, ovvero il Ministro dell’Economia Tria, che senza gli eccessi verbali di cui non è padrone, a modo suo avalla il deficit di stimolo, e l’intervento dello Stato come teorizzava Keynes: La congiuntura italiana vede un rallentamento ed è difficile che la crescita torni ad accelerare in modo naturale.” E a fronte del PIL stagnante da tre trimestri, risponde che si augura: “Un'accelerazione, se riusciamo a dare impulso tramite la politica di bilancio.”

Non siamo all’ascia di guerra, né all’enfasi da campagna elettorale o da politico standard, eppure la rotta è tracciata. Chi in modo tecnico, chi in modo comunicativo, difende la crescita dell’Italia.

 

Di Andrea Lorusso
Twitter @andrewlorusso

 

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