Fondatore e direttore
Angelo Maria Perrino

Effetto referendum, niente panic selling: Piazza Affari in rialzo

Francoforte positiva, lo spread parte in calo e poi recupera

borse calo

Verzelli (Banca Akros) ad Affaritaliani.it: nel breve periodo c'è lo scudo di Draghi, ma per il 2017 le incognite sono la sostenibilità del debito pubblico e del sistema bancario

"Nel breve periodo il risultato del referendum è abbastanza scontato. Ci sarà certamente un po' di volatilità ma la Bce aveva già fatto capire che sarebbe intervenuta per evitare peggioramenti sul fronte dello spread e del mercato obbligazionario. D'altronde i mercati hanno fatto il callo a questo tipo di stuazioni con la Brexit e poi con la vittoria di Trump negli Stati Uniti". Gianluca Verzelli, vice direttore centrale di Banca Akros, commenta con Affaritaliani.it le ripercussioni sui mercati finanziari della vittoria del No e delle dimissioni di Matteo Renzi da presidente del Consiglio.

"Lo scenario per il 2017, invece, va valutato con un altro approccio e con maggiore serietà", spiega Verzelli. "La stabilità politica è fondamentale agli occhi degli investitori internazionali e nell'ultimo periodo abbiamo già assistito ad un sell off sulle azioni italiane con una minore presenza di titoli di Stato italiani nei portafogli degli investitori stranieri. Non solo, il prossimo anno andrà in scadenza il rimborso di titoli di Stato pari a circa 310 miliardi di euro, una cifra nettamente superiore rispetto a quella del 2016, e a questo punto diventa un elemento chiave la sostenibilità del debito pubblico. Per questo motivo serve una reazione rapida del quadro istituzionale per recuperare credibilità. Senza stabilità politica il pericolo è quello di ripercussioni sul sistema Italia".

Verzelli poi aggiunge: "La vittoria del No al referendum complica anche lo scenario di risoluzione dei problemi del sistema bancario italiano, sia grandi istituti sia medio piccoli. Va ricostruito l'elemento credibilità agli occhi degli investitori stranieri. Non metto la Borsa in secondo piano, anche Piazza Affari ha certamente bisogno di capitali, ma nel medio periodo lo scenario che si apre, ricco di incognite, riguarda soprattutto la sostenitbilità del debito pubblico e del sistema bancario italiano. Non solo, nel 2017 ci saranno le elezioni in Olanda, Francia e Germania e ovviamente noi siamo spettatori molto interessati. La prima reazione dell'euro, che ha perso terreno contro il dollaro, fa capire quanto l'instabilità politica e il rischio di derive populiste siano un elemento di complessità"

"I mercati hanno bisogno di stabilità e di una chiara visibilità delle prospettive future considerando soprattutto il problema endemico dell'Italia ovvero quello di non riuscire mai a portare a termine quelle riforme strutturali che altri paesi hanno già realizzato. Dopo la Brexit l'Italia è la terza-quarta economia dell'Area Euro e quindi la nostra affidabilità come partner per i mercati internazionali è un elemento fondamentale", conclude Verzelli.

Alberto Maggi


Niente panico a Piazza Affari e soprattutto sui mercati finanziari mondiali dopo la vittoria del No al referendum costituzionale e le annunciate dimissioni da premier di Matteo Renzi. La Borsa di Milano, dopo aver aperto in netto calo a -1,8% (con il Ftse Mib a 16.774 punti), ha immediatamente recuperato terreno e perde intorno all'1%. In forte ribasso soprattutto i titoli bancari, primo fra tutti Monte dei Paschi. In controtendenza rispetto all'andamento generale, Eni che sale tra lo 0,5 e l'1%.

Partenza contrastata per le Borse europee. L'effetto referendum italiano si sente sui mercati azionari in particolare Milano, che come detto lascia sul terreno circa l'1%, ma non sulle altre piazze Ue. Lieve calo anche a Madrid con l'Ibex 35 in flessione dello 0,20%. In territorio positivo gli altri principali mercati. Londra avanza dello 0,20% e parigi dello 0,40%. Tonica Francoforte con il Dax in rialzo dell'1%.

LO SPREAD - Dopo l'iniziale fiammata al rialzo, lo spread Btp-Bund cala a quota 168 punti base, in virtù di un rendimento dei decennali tedeschi sul mercato secondario allo 0,29% in rialzo di 2 punti base, mentre i nostri titoli viaggiano all'1,97% in rialzo di 7 punti base.

LE BORSE ASIATICHE - Le Borse asiatiche sono in calo dopo la vittoria del No al referendum costituzionale e le dimissioni del premier Matteo Renzi. Tokyo termina in calo dello 0,82% a 18.274,99 punti. Sydney ha chiuso in perdita dello 0,75%, Shanghai va giu' dell'1,21%, Seul dello 0,37% e Taiwan dello 0,31%. Prima della chiusura, Hong Kong perde lo 0,45%. L'euro, dopo le dimissioni di Renzi e' sceso ai minimi da 20 mesi, per poi risalire ma restando sotto quota 1,06 dollari. In Italia il tasso sul decennale e' risalito sopra il 2%.

L'EURO - Risale l'euro nei confronti del dollaro. Il cross torna a quota 1,06 dopo aver toccato il minimo da 21 mesi a 1,0506 subito dopo l'annuncio di dimissioni da parte del premier Matteo Renzi. L'euro guadagna terreno sullo yen con il cambio sopra quota 120.

IL PETROLIO - Quotazioni del Petrolio in ribasso, con il Brent a -0,99% a 53,92 dollari al barile, mentre il Wti cede l'1,04% a 51,14 dollari al barile.

L'ORO - Balzo dell'oro in avvio di seduta sui mercati asiatici a 1.186 dollari per effetto del voto al referendum che ha portato alle dimissioni di Matteo Renzi. Il metallo giallo ha poi ripiegato contestualmente al rafforzamento del dolalro portandosi sui livelli della chiusura di venerdì in area 1.178 dollari l'oncia.


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