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Economia
Eni e Coldiretti: firmato storico protocollo d'intesa

Firmato il primo piano anti smog fra Eni e Coldiretti per la coltivazione del biogas agricolo

Il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e Giuseppe Ricci, Direttore Generale di Eni Refining & Marketing alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Guidesi hanno firmato oggi a Lodi il primo piano anti smog che prevede l’utilizzo del biometano per gli impianti agricoli.

Lo storico protocollo d’intesa a livello nazionale  permetterà alle aziende della maggiore associazione italiana degli agricoltori di unirsi alla storica società di produzione e distribuzione di carburanti del Paese  per spingere , da una parte,  verso un riciclo degli scarti di lavorazione della terra o dell’allevamento e , dall’altra,  per fornire al sistema nazionale dei trasporti una rete di distribuzione di carburanti puliti che aiutino a ridurre l’inquinamento riducendo gli sprechi e le emissioni di gas a effetto serra e favorendo i risparmi energetici e lo sviluppo di tecnologie nel settore delle fonti sostenibili.

“Mobilità sostenibile per noi significa la diversificazione dell’offerta puntando sui carburanti bioa sempre minore impatto ambientale – spiega  il Direttore Generale Refining& Marketing di Eni Giuseppe Ricci - ed è per questo che abbiamo già convertito due raffinerietradizionali in bioraffinerie, dove si produce il nostro biocarburante Eni diesel+, e per questopotenzieremo la nostra rete di stazioni di servizio a gas, compresso e liquefatto nelle quali la sostituzione del gas naturale con biometano rappresenterà un ulteriore importante passo avanti per la decarbonizzazione dei trasporti."

“Eni si impegna da anni nella produzione e  distribuzione di biocarburanti” sottolinea ancora Giuseppe Ricci ai microfoni di Affaritaliani.it “ per raggiungere il grande obbiettivo di decarbonizzare anche il settore dei trasporti. Quindi da una parte abbiamo Eni che è una grande società che produce e commercializza i biocarburanti, dall'altra  la Coldiretti che è un'associazione grandissima con  un milione e mezzo di associati che sono agricoltori  e che hanno sottoprodotti, scarti e rifiuti che possono essere valorizzati proprio per la produzione di biometano.”

 

“Sfruttando gli scarti agricoli delle coltivazioni e degli allevamenti – spiega invece il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini – i mini impianti per il biometano possono arrivare a coprire fino al 12% del consumo di gas in Italia. È necessario passare da un sistema che produce rifiuti e inquinamento verso un nuovo modello economico circolare in cui si produce valorizzando anche gli scarti con una evoluzione che rappresenta una parte significativa degli sforzi per modernizzare e trasformare l'economia italiana ed europea, orientandola verso una direzione più sostenibile in grado di combinare sviluppo economico, inclusione sociale e ambiente”.

Ettore Prandini, intervistato da Affaritaliani.it , così commenta la firma dell’accordo: “Eni è una delle società più importanti che il nostro Paese ha e l'importanza che Eni sottoscriva con noi dà la possibilità alle imprese agricole di avere un'evoluzione ulteriore oltre all'attività agricola esistente con l'integrazione di quel che sono le possibilità di valorizzazione dei sottoprodotti. Tutto ciò che era scarto diventa valorizzazione economica”.

 

La collaborazione tra le parti prevede quindi una sinergia comune per promuovere la realizzazione di nuovi impianti di produzione del biometano. Coldiretti, che con 1,6 milioni di associati è la maggiore organizzazione di rappresentanza degli imprenditori agricoli a livello nazionale e europeo, si occuperà di diffondere tra le aziende associate un modello di gestione dei sottoprodotti e degli scarti agricoli affinché siano valorizzate come materie prime nella produzione di biometano. Eni metterà in campo azioni finalizzate a concretizzarne la produzione, il trasporto e l’immissione sia nella rete di vendita territoriale che in reti dedicate alle stesse imprese associate, nonché a offrire agli associati di Coldiretti proposte dedicate per l’uso di carburanti alternativi a basse emissioni di anidride carbonica dei mezzi utilizzati per le attività agricole.

Testimone dell’iniziativa il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Guidesi,esponente lodigiano del Governo, che oltre ad evidenziare l'importanza dell'accordo, sottolineacome la sede scelta per ospitare la firma non sia stata casuale: "Ricerca e agricoltura, settorirappresentati rispettivamente da Eni e Coldiretti, si incontrano nel Parco Tecnologico Padanodi Lodi, luogo dedicato proprio ai pilastri dell'innovazione. Sono convinto che il territoriolodigiano possa essere sempre più protagonista, non solo della collaborazione tra queste duerealtà, ma anche della sinergia tra altri enti ed associazioni. Soggetti che potranno contribuirea fare di Lodi una capitale della ricerca e dell’agricoltura anche grazie al supporto della nuovauniversità veterinaria".

Il Sottosegretario Guido Guidesi  ad Affaritaliani.it  ha infine dichiarato :"Questo accordo è una grande soddisfazioni perchè è fatto da due gruppi italiani che cercano di raggiungere gli obbiettivi europei senza bisogno di partner esteri, per cui un accordo completamente made in italy che va verso la sostenibilità ambientale.Per quanto riguardo il fatto che venga fatto a Lodi spero sia un rilancio per il Paese ma anche per questa città".  

L'economia circolare offre alle imprese la possibilità di realizzare vantaggi economici considerevoli e di diventare più competitive, ma anche di realizzare significativi risparmi di energia e benefici per l'ambiente, creare nuovi posti di lavoro, offrendo opportunità di integrazione sociale, massimizzando l'uso di tutte le materie prime, i prodotti e i rifiuti, riducendo gli sprechi e le emissioni di gas a effetto serra, favorendo i risparmi energetici e lo sviluppo di tecnologie nel settore dei carburanti sostenibili.

 

 

 

 

 

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