Etruria, "gravi anomalie". Nel dossier segreto la lettera di Visco
Il caso Etruria nei documenti che il governatore della Banca d’Italia Vincenzo Visco consegnerà alla commissione banche
Ci sono tre livelli di riservatezza nei documenti che il governatore della Banca d’Italia Vincenzo Visco consegnerà alla commissione banche sul dissesto degli istituti di credito, in particolare Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Etruria. Per quanto riguarda quest'ultima, come scrive il Corriere della Sera, il 24 luglio 2012 il governatore scrive una lettera al presidente Giuseppe Fornasari per "rilevare che le scarse azioni correttive intraprese non hanno prodotto risultati in quanto la qualità degli impieghi è rimasta scadente e anzi appare in progressivo peggioramento". Quinsi "si segnala l’urgente necessità di realizzare interventi di miglioramento sulle strutture e sugli strumenti posti a presidio delle varie fasi del processo creditizio, anche per eliminare i notevoli ritardi nella corretta classificazione delle partite ad andamento anomalo". Il 3 dicembre 2013 Visco ribadisce che "da tempo la situazione aziendale della banca è connotata da elementi di marcata anomalia che hanno indotto quest’istituto a rappresentare più volte ai diversi organi aziendali che si sono succeduti nella conduzione della Popolare, l‘esigenza di attivarsi per risanare la gestione, connotata da significati squilibri tecnici e debolezze organizzative".
Per questo sottolinea come "la carente pianificazione strategica e, più in generale, l’inadeguatezza del board e dell’esecutivo a svolgere il necessario ruolo di indirizzo, governo e gestione dei rischi, hanno determinato un ulteriore forte deterioramento dei profili tecnici del gruppo". La situazione evidentemente peggiora con l’arrivo del nuovo Cda, presidente è Lorenzo Rosi e vice sono Alfredo Berni e Pier Luigi Boschi, padre della sottosegretaria Maria Elena. Nella relazione ispettiva che Visco consegnerà alla Commissione per spiegare la scelta di procedere al commissariamento è scritto: "Le strutture deputate alla gestione del credito deteriorato non sono risultate adeguate a fronteggiare in modo efficace l’imponente crescita delle partite anomale. Gli indicatori di performance relativi alla gestione delle sofferenze sono risultati ampiamente al di sotto degli standard riscontrabili sul mercato In particolare per quanto concerne i tassi di recupero del credito. Tali insufficienti risultati riflettono il contenuto impiego di personale per la gestione del credito deteriorato".