Tra il rischio di una crisi bancaria in Italia (con il bail-in che ormai sta stretto anche Berlino, come dimostrato dalla vicenda della Landesbank di Brema) e una Grecia perennemente in bilico, le riunioni di Eurogruppo ed Ecofin che si terranno questa settimana (oggi il primo, domani il secondo) si preannunciano molto faticose, non solo per le incertezze legate alla Brexit. Questione pesante sul tavolo, dal punto di vista politico, è anche lo sforamento del deficit commesso da Spagna e Portogallo. Se i due paesi iberici venissero sanzionati, le forze centrifughe che stanno squassando l'Europa acquisterebbero ulteriore forza, se si decidesse per la linea morbida (gia' applicata in passato con la Francia), i fronti di discussione e le richieste di deroga si moltiplicherebbero in automatico.
Oggi il primo Eurogruppo del dopo-Brexit - Il primo punto all'ordine del giorno dell'Eurogruppo di oggi sara' quello che impegnera' per piu' tempo i ministri delle finanze guidati da Jeroen Dijsselbloem. Si tratta infatti della "situazione economica e finanziaria nell'Eurozona", e in particolare degli "sviluppi sui mercati finanziari conseguenti al risultato del referendum del Regno Unito sull'appartenenza all'Ue del 23 giugno".
Come fa notare un alto funzionario comunitario, infatti, questo avra' "un effetto a breve termine sulla crescita non solo nel Regno Unito ma anche nell'Eurozona" e l'incertezza sul futuro dei rapporti di Londra con l'Ue a 27 paesi "si tradurra' anche in piu' bassi livelli di investimenti".
La discussione fra i 19 sara' soprattutto sul tipo di politiche da mettere in campo per affrontare la situazione, ma secondo la fonte la Brexit viene considerata "uno shock esogeno", non tale quindi da giustificare un cambiamento di linea.
E anche se la questione delle banche italiane non è in agenda, il tema banche infiammerà infatti la riunione soprattutto in vista della pubblicazione, il 29 luglio, dei risultati degli stress test. Per Mps Pier Carlo Padoan proverà a strappare concessioni su bail in e ricapitalizzazione, Berlino permettendo.
Deutsche Bank: fondo europeo da 150 miliardi per le banche - "L'Europa ha urgentemente bisogno di un fondo a tutela della banche del valore di 150 miliardi di euro, per permettere e favorire la ricapitalizzazione degli istituti in difficoltà, italiani ma non solo". La richiesta, a sorpresa, arriva proprio dalla Germania, ovvvero dal capo economista di Deutsche Bank in un'intervista alla Welt am Sonntag.
"L’Europa è molto malata e deve iniziare ad affrontare i suoi problemi con estrema rapidità» altrimenti può finire male, ha detto David Folkerts-Landau, spiegando di non essere «un profeta di sventura, ma un realista".