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Economia
Europa a +9,6% il patrimonio dei fondi immobiliari, Italia fa meglio: +12,5%

Nonostante un clima economico e politico incerto, il settore immobiliare continua ad attrarre capitali e a mantenere risultati interessanti, confermandosi una valida scelta per piccoli e grandi investitori mondiali. Il comparto del risparmio gestito in prodotti immobiliari (fondi e reits) continua a crescere a livello globale,superando i tremila miliardi di euro di patrimonio. In questo scenario, prosegue il ciclo positivo dei fondi immobiliari europei. A fine 2019 il patrimonio gestito nei principali otto Paesi dovrebbe sfiorare i 700  miliardi di euro, che rappresentano un incremento del 9,6 per cento rispetto all’anno precedente. In soli sei anni il suo ammontare è duplicato. Rispetto al 2010 si è moltiplicato per 2,5 volte. Sono questi alcuni dei dati che emergono dell’aggiornamento del Rapporto 2019 “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato la parte di analisi finanziaria.

In Italia il comparto dei fondi immobiliari continua a crescere in modo sostenuto: il suo peso sul resto sul mercato europeo è di circa dieci%. Secondo le proiezioni, sulla base dei dati delle semestrali e delle indicazioni dei gestori, il nav a fine anno raggiungerà 68,5 miliardi di euro, con un incremento del 12,3 per cento sull’anno precedente. Le previsioni per il 2020 descrivono un incremento del nav superiore al dieci per cento. L’asset allocation globale è sostanzialmente stabile. Un lieve incremento del residenziale e della logistica, stabile il segmento degli uffici, in contrazione il commerciale. Le prospettive per il 2020, sulla base delle indicazioni raccolte tra le sgr, sono positive e in linea con l’anno precedente. Il patrimonio immobiliare supererà gli ottanta miliardi di euro, che significa raddoppiare i risultati del 2010.

“La performance complessiva dei fondi europei  -ha sottolineato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari (al centro nella foto)- è in aumento rispetto all’anno precedente, intorno al 3,8 per cento, grazie soprattutto alla diminuzione del numero di veicoli con performance negative. Con riferimento all’asset allocation, in generale, le società di gestione puntano alla diversificazione, motivata dalla ricerca di rendimenti competitivi e dall’esigenza di una maggiore suddivisione del rischio. Si registra una certa stabilità in tutti i settori, confermati gli investimenti destinati agli immobili residenziali, pari a circa il quindici per cento. Gli uffici continuano a rappresentare il core business di molte società e riuniscono il 43% delle superfici dei portafogli dei fondi immobiliari europei. Il settore retail è stabile, con il ventidue per cento, e vede concentrarsi i nuovi investimenti sugli spazi innovativi e su quelli legati all’e-commerce, mentre sono considerati sempre meno strategici gli immobili commerciali tradizionali schiacciati dal peso crescente del commercio on line. E’ il momento anche di tornare a considerare prodotti finanziari a contenuto immobiliare per piccoli e medi risparmiatori, sul modello di prodotti di successo in Francia e altri Paesi. Servono strumenti e regole nuove, improntate a efficienza e trasparenza”.

 

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