Eurozona in frenata nel trimestre. Spettro recessione più reale in Italia
Ritorno in recessione nel secondo trimestre dell'anno (risicato +0,1% da gennaio a marzo) sempre più probabile. La nota mensile sull'andamento dell'economia di giugno, dopo i segnali negativi registrati ad aprile, conferma il trend di debolezza della nostra economia che si inserisce all'interno di una "ripresa dell'economia internazionale con segnali episodici" e "dati che segnalano tendenze meno positive rispetto alle attese, sia nei Paesi emergenti sia in quelli avanzati".
Così "le previsioni per l'area dell'euro indicano un possibile rallentamento nel secondo trimestre", spiega l'Istituto ricordando come secondo le previsioni elaborate da Ifo, Kof e lo stesso Istat nell'Eurozone Economic Outlook, "il Pil dell'area dell'euro è atteso rallentare nel secondo trimestre".
In quest'area, "l'economia italiana appare caratterizzata dal proseguimento della fase di debolezza dei ritmi produttivi associata però a miglioramenti sul mercato del lavoro e del potere d'acquisto delle famiglie". L'indicatore anticipatore - si legge nella Nota dell'istituto guidato da Mario Blangiardo - conferma uno scenario a breve termine caratterizzato dalla debolezza dei livelli produttivi. In Italia, ad aprile, l'indice della produzione industriale ha segnato una diminuzione, per il secondo mese consecutivo, interrompendo la tendenza positiva evidenziata nei primi mesi dell'anno.
A maggio, e' proseguito l'aumento del numero di occupati in presenza di una forte riduzione del tasso di disoccupazione. L'inflazione italiana si mantiene su tassi moderati e inferiori a quelli dell'eurozona, con un differenziale significativamente piu' ampio per la componente core. A giugno - ricorda ancora l'Istat - l'indice del clima di fiducia dei consumatori ha mostrato una diminuzione significativa diffusa a tutte le sue componenti e anche la fiducia delle imprese ha registrato un peggioramento.
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