Ex Ilva, scontro Lega-5S sull'immunità. Salvini: "Agevolare gli investitori"
"La tutela dell'ambiente e' fondamentale, se penso all'Ilva e' fondamentale tutelare la salute di bimbi, mamme e lavoratori pero', se c'e' un imprenditore che mette sul piatto centinaia di milioni di euro per riportare a norma uno stabilimento non puoi complicargli la vita, dovresti agevolarlo e devi dirgli grazie”. L'Ilva divide Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Parlando al Festival del Lavoro il ministro dell'Interno si è schierato contro la norma voluta dal Movmento 5 Stelle inserita nel decreto crescita, su cui la Camera ha dato il via libera oggi al voto di fiducia, e che cambia le regole per l'immunità penale per Arcelor Mittal Italia, nuovo proprietario dell'azienda.
Per questo come Lega, prosegue Salvini, "abbiamo presentato un documento, che verrà votato in parlamento, proprio per mettere al riparo questi posti di lavoro". Poco prima a parlare era stato il numero uno di Arcelor Mittal Italia, Matthieu Jehl, scagliandosi contro la norma inserita nel decreto crescita: "Siamo impegnati a migliorare le prestazioni ambientali di Taranto e a rispettarne l'ambiente, ma non possiamo essere ritenuti potenzialmente responsabili per problemi che non abbiamo causato e che ci siamo impegnati a risolvere. Non è una questione di immunità, noi tutti qui siamo responsabili delle nostre azioni. Si tratta delle tutele legali necessarie a permetterci di realizzare il piano ambientale", aveva detto.
Duro anche il giudizio del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: "Abbiamo la fortuna di avere un investitore in un'area del paese che è importante, del Mezzogiorno, a Taranto, che si impegna a mettere a posto in chiave ambientale e in chiave economica l'industria, lo stabilimento siderurgico di Taranto. Noi invece lo spaventiamo e se mai lo arrestiamo pure. Mi sembra un capolavoro che solo in un Paese come questo può essere oggetto di dibattito", aveva detto.
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