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Economia
Ex-Ilva, Palombella: "Situazione sempre più preoccupante"
EX ILVA, MANIFESTAZIONE DI PROTESTA A TARANTO PER IL RISCHIO DI CHIUSURA

Ex-Ilva, Palombella: "Situazione sempre più preoccupante"

Da quando si è tenuto l'ultimo confronto tra governo, commissari e rappresentanti sindacali sono trascorse ormai due settimane. Nel frattempo, a parte il trasferimento di 150 milioni di euro da ex-Ilva, sottoposta ad amministrazione straordinaria, ai commissari di Acciaierie d'Italia per le attività di manutenzione degli impianti, considerati dai sindacati una "goccia nel mare", poco è cambiato. Durante l'ultimo incontro a Roma, alla fine di marzo, i rappresentanti dei lavoratori sono stati informati che entro un mese i commissari di Acciaierie d'Italia avrebbero presentato il piano industriale. Il governo si era anche impegnato ad intervenire per attuare ulteriori misure di sostegno al reddito, oltre a quelle già in essere. Ma cosa è cambiato concretamente nel frattempo? La Gazzetta del Mezzogiorno lo chiesto a Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.

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"Tutto tace. Dall'ultimo incontro a Roma, in questi 15 giorni non è cambiato nulla. Anzi, la situazione è diventata sempre più preoccupante. Sebbene a marzo ci fossero stati segnali di una maggiore disponibilità da parte dei commissari, la situazione sostanziale e le prospettive per il futuro sono rimaste invariate", afferma Palombella. Nonostante il governo abbia stanziato i 150 milioni per le manutenzioni, Palombella sottolinea che la situazione economica e finanziaria rimane critica senza il prestito ponte previsto dall'Unione Europea. Inoltre, la sentenza del Tar che ha messo in discussione l'appalto del preridotto, noto come "Dri", ha aggiunto ulteriori complicazioni. Il Tar di Lecce ha accolto il ricorso presentato da Danieli, annullando l'intero processo che lo scorso anno aveva visto l'assegnazione dell'appalto da parte di Dri d'Italia a Paul Wurth per un valore di circa un miliardo di euro.

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"Rispetto al piano industriale, non ci sono novità. Nonostante fosse stato annunciato per metà aprile, siamo arrivati a questo punto senza cambiamenti. Siamo in una situazione di stallo totale, il che è estremamente preoccupante. Sappiamo che la situazione negli impianti di Taranto è drammatica e abbiamo ricevuto conferme delle nostre preoccupazioni, ma vorremmo conoscere i piani per il recupero", aggiunge Palombella. Quanto agli impianti, Palombella spiega che due non sono in grado di ripartire, l'altoforno 1 è in fase terminale e il 4 funziona a capacità ridotta, mentre sul 5 le speranze sono ormai perdute. Con un aumento dei lavoratori in cassa integrazione, l'azienda sembra orientata al risparmio, mentre gli impianti rimangono fermi. "In queste condizioni, come possiamo pianificare il futuro industriale? Vogliamo lavoro, non dobbiamo dipendere dagli ammortizzatori sociali. Il governo deve fornirci risposte concrete", conclude Palombella.






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