Ex Ilva, trattativa solo sui soldi. Il piano B con gli "acciaieri coraggiosi"
"Il dossier" fra Conte e Mittal sul quantum della penale. Situazione di disimpegno di cui il governo è consapevole da settimane
L’incontro di lunedì in conference call al Ministero dello Sviluppo fra Stefano Patuanelli, Nunzia Catalfo, Roberto Gualtieri, sindacati e Arcelor-Mittal Italia non servirà praticamente a nulla. Si tratterebbe di un appuntamento voluto più dal titolare del Mise per fronteggiare l’emergenza lavoro dopo che il massiccio ricorso alla cassa integrazione nell’emergenza Covid e senza prospettive per il futuro da parte del colosso franco-indiano ha riacceso le proteste a Genova e a Taranto. Proteste al limite del controllo sociale. Un prendere tempo in attesa che, come ha fatto sapere ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Palazzo Chigi possa “riprendere in mano il dossier”.
Già, ma per fare cosa? Trattare un’uscita degli indiani che la crisi economica post-Coronavirus ha solo accelerato e che si baserà sul quantum, visto che Arcelor-Mittal dovrà mettere sul piatto più dei 500 milioni di penale per fare le valigie prima di novembre come previsto dagli accordi di marzo.
Il racconto ad Affaritaliani.it di chi segue da vicino il dossier dell’ex Ilva traccia un quadro desolante di quanto sta accadendo alle spalle di quasi 11 mila lavoratori, mentre il sito pugliese appare quasi in dismissione, senza addirittura le bottigliette d’acqua nei distributori automatici per le tute blu o il carburante per alcuni mezzi pesanti.
Una situazione di disimpegno di cui il governo è consapevole da settimane tanto che i “capitani coraggiosi dell’acciaio” tricolore sarebbero già stati tutti quanti sondati informalmente nella preparazione di un piano d’emergenza. Ovvero quello della formazione di una cordata alternativa per giocare il ruolo di partner industriale a fianco di un impegno pubblico che ruoterebbe sempre attorno ad Invitalia.
La mission? Non perdere la fondamentale produzione siderurgica nazionale, concetto ribadito ancora ieri dalla galassia Cgil e dalla politica con l’emendamento al decreto liquidità che intende estendere le norme di rafforzamento del “golden power” al settore dell’acciaio.
@andreadeugeni
Commenti