Facebook, investitori in rivolta. Vogliono la testa di Zuckerberg
Il tesoriere dello Stato dell'Illinois si è unito a quello di NY City facendo pressione affinchè il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, lasci la presidenza
Il tesoriere dello Stato dell'Illinois si e' unito a quello di New York City facendo pressione affinche' il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, lasci la presidenza del consiglio di amministrazione del social network. Il pressing degli investitori segue lo scandalo legato a Cambridge Analytica, la societa' londinese di dati che secondo il gruppo di Menlo Park ha "condiviso impropriamente" le informazioni di 87 milioni di utenti Facebook senza il loro consenso.
"In pratica Zuckerberg non deve rendere conto a nessuno di quel che fa. Non al cda, non agli azionisti", ha detto Michael W. Frerichs, il tesoriere dell'Illinois che supervisiona gli investimenti dello Stato, secondo quanto riporta il Financial Times. "Al momento, Zuckerberg e' il boss di se' stesso e chiaramente la cosa non sta funzionando", ha aggiunto. Frerichs appoggia la proposta fatta a inizio aprile da Scott Stringer, il responsabile delle finanze di New York City che gestisce fondi pensione con almeno 1 miliardo di dollari di azioni di Facebook in portafoglio.
Stringer vuole un presidente del cda indipendente e tre membri del cda stesso a loro volta indipendenti e che abbiano esperienza in dati ed etica. Oltre a ricoprire le due cariche di Ceo e presidente del cda, Zuckerberg ha il 60% del potere di voto nonostante possieda solo una quota del 14% del gruppo.
In una call con la stampa organizzata il 4 aprile scorso, Zuckerberg disse "Non che io sappia" a chi gli aveva chiesto se il board stesso stava prendendo in considerazione una sua estromissione dal cda. Il titolo Facebook venerdi' scorso ha chiuso a 164,52 dollari (+0,4%), sotto i 185 dollari circa a cui viaggiava a meta' marzo, prima dello scoppio del caso Cambride Analytica. Da inizio anno ha perso il 6,77% e negli ultimi 12 mesi ha aggiunto il 18%.