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Economia
Fca, +24% in due settimane. La società alla Consob: "Niente da aggiungere"

Niente da aggiungere. Risponde così Fca, in una nota diffusa prima dell'avvio delle contrattazioni di Borsa, alla Consob che è tornata a chiedere spiegazioni dei numerosi rumors che si sono susseguiti in questi ultimi giorni e che hanno fatto correre il titolo torinese.

Nel mirino dell'Authority c'è la voce che riguarda lo scorporo di Maserati e Alfa Romeo, e soprattutto quella ritenuta più plausibile della componentistica auto, in primis Magneti Marelli. Già lo scorso 21 agosto Fca aveva fatto presente di non essere stata "approcciata da Great Wall Motors riguardo al brand Jeep o ad altre questioni relative al suo business", precisando inoltre di essere "pienamente impegnata nel perseguire il suo piano 2014-2018, di cui ha raggiunto ogni obiettivo alla data odierna ed al cui completamento mancano solo 6 trimestri".

Fiat Chrisler - recita la nota odierna - "riceve talvolta contatti in merito a possibili operazioni strategiche e valuta tali contatti conformemente ai suoi doveri verso gli stakeholder. Per policy FCA non commenta le indiscrezioni di mercato e non intende commentare ulteriormente su eventuali contatti". La società precisa poi di "non avere altro da aggiungere a quanto gia' dichiarato in risposta a voci di mercato il 21 agosto 2017".

Intanto, proseguono gli incontri tra Fca e Volkswagen per un accordo sulla produzione congiunta di veicoli da lavoro leggeri. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, che cita fonti vicine alle due società, al centro della possibile partnership ci sarebbero i nuovi modelli del furgone Caddy e del pickup Amarok, entrambi costruiti e venduti al momento dal marchio automobilistico tedesco. Volkswagen, precisa il quotidiano, non starebbe però valutando l'acquisizione del marchio Jeep, in quanto ancora alle prese con lo scandalo emissioni che le è costato, a oggi, quasi 25 miliardi di dollari.

LO SCORPORO DI MARELLI E COMAU - Le voci sulle prossime mosse di Marchionne puntano sull'operazione "debt free", che consiste nello scorporare la componentistica, controllata al 100% dal Lingotto, a partire da Magneti Marelli, la societa' che produce le parti elettriche. L'obiettivo e' quello di azzerrare l'indebitamento di Fca, entro la fine del prossimo anno, producendo cash per 7 miliardi di euro. Cosi' ripulito il gruppo varrebbe di piu' e avrebbe piu' 'appeal' nei confronti di un eventuale partner. Marchionne, non l'ha mai nascosto, punta creare maggiore valore per gli azionisti e intende liberare il valore nascosto di Maserati, Alfa e Magneti, cosi' come ha gia' fatto per Ferrari, che prima dello scorporo valeva 10 miliardi e ora ne vale 18. Anche Fiat 7 anni fa valeva 19 miliardi e ora, divisa in 3 entita' (Cnhi, Fca e Ferrari), ne vale 46. Stavolta, secondo La Stampa, il Lingotto intende partire da Magneti Marelli, non da Alfa e Maserati, avviando lo scorporo della componentistica entro l'anno, come ha gia' fatto la giapponese Nissan. A Torino e a Detroit stimano che Marelli valga circa 7 miliardi di euro. Seconda tappa: lo scorporo di Comau, l'azienda che produce robot e automazione, che pero' richiede tempi piu' lunghi per la separazione.

 I NEGOZIATI IN CINA PER JEEP E RAM Il New York Times ha seguito un'altra pista e rivela che Fca da mesi sarebbe in trattative in Cina con alcune aziende per un potenziale investimento e per accordi che includono due marchi americani del gruppo: Jeep, che da oltre 70 anni produce fuoristrada e che offre una gamma completa di Suv e Ram, la divisione che produce pick up e veicoli commerciali. Il New York Times insomma, si concentra sui rumor che nei giorni scorsi hanno visto protagonista i produttori cinesi di Great Wall Motors, specialisti nei Suv e molto piu' piccoli di Fca, i quali hanno manifestato il loro interesse per tutta o parte di Fca, in particolare Jeep, mandando in fibrillazione i mercati e alle stelle il titolo di Fca, salvo alla fine ammettere di non aver avviato ancora alcun contatto con il Lingotto. "Fiat Chrysler e' a un bivio. Guarda alla Cina in cerca di una soluzione" titola il NYT, secondo il quale Fca gia' all'inizio dell'anno avrebbe inviato una squadra in Cina per sondare il terreno su possibili fusioni, o acquisizioni. Dietro a questa pista, secondo il giornale americano, ci starebbe il presidente di Fca, Alan Elkann, il quale spingerebbe per un accordo di ampia portata, o addirittura una vendita di Fca, prima delle dimissioni di Marchionne, attese per il 2018. A dimostrazione di queste possibili manovre cinesi per Jeep e Ram, il NYT cita il doppio annullamento di una nuova fabbrica riorganizzata per fare Jeep Cherokees a Belvedere, in Illinois. Inoltre il NYT cita il parere di numerosi esperiti, tra il professore di storia economica, Giuseppe Berta, secondo il quale Elkann vuole vendere Fca e puo' farlo solo scorporando l'azienda e vendendola "a spezzatino". Inoltre il NYT cita anche Thomas La Sorda, ex dirigente Chrysler, secondo il quale in questi giorni nessuno di Fca "ha mai detto che non vendera' mai Jeep" e questo "ha inviato un messaggio molto chiaro ai cda di tutto il mondo", rendendo evidente l'intenzione dell'azienda di cedere parti del gruppo e di vendere, o fondere l'intera Fca.

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