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Economia
"Fca, nascosti al Fisco 1,3 miliardi". Nel mirino l'operazione Chrysler

Mannaia da 1,5 miliardi di euro sui conti Fca e quindi un potenziale intoppo per la fusione con Peugeot. Una seconda ombra sull’operato di Sergio Marchionne, dopo quanto contestato da General Motors sui contratti di lavoro negli Stati Uniti.

Il Fisco italiano ha acceso infatti un fatto sull’acquisizione di Chrysler del 2014 da parte della casa automobilistica torinese, un deal in cui secondo l’Agenzia delle Entrate Marchionne avrebbe sottostimato il valore del business americano di 5,1 miliardi di euro (5,6 miliardi di dollari) della Cenerentola di Detroit al momento della passaggio di proprietà fra lo Stato americano e l’ex Fiat.

Manley elkann apeLaPresse
 

Lo spostamento della sede legale in Olanda generò infatti la cosiddetta "exit tax" (tassazione applicata sulle plusvalenze realizzate quando si sposta l'attivita' all'estero) e la sottostima avrebbe evitato di pagare oltre 1,3 miliardi alla luce di un'aliquota al 27,5%.



Secondo quanto riferiscono a Bloomberg fonti vicine al dossier, Fca potrebbe dover restituire all’Erario 1,5 miliardi di dollari. "Non condividiamo affatto le considerazioni contenute in questa relazione preliminare e abbiamo fiducia nel fatto che otterremo una sostanziale riduzione dei relativi importi. Va inoltre rilevato che qualsivoglia plusvalenza tassabile che fosse accertata sarebbe compensata da perdite pregresse, senza alcun significativo esborso di liquidità o conseguenza sui risultati”, dice una nota del gruppo guidato da Mike Manley.

Secondo l'emittente televisiva tedesca, "N-tv" nel suo rapporto sul terzo trimestre del 2019, Fca aveva affermato di avere ricevuto, nell'ottobre scorso, dalle autorita' tributaria italiane "una relazione di revisione che, se confermata, potrebbe risultare in un aggiustamento fiscale per la fusione" tra Fiat e Chrysler. La pubblicazione della versione definitiva della relazione di revisione avviera' un periodo di negoziazione di 60 giorni tra le autorita' tributarie italiane e Fca, che culminerà con un'ultima relazione sui conti del gruppo automobilistico italo-statunitense, attesa per la fine di dicembre.

"Si tratta - notano gli analisti di Equita Sim- di un'ulteriore complicazione sulla strada della definizione del memorandum of understanding per la fusione con Psa". 'Tuttavia - aggiungono - riteniamo sia meno rilevante rispetto all'iniziativa legale di Gm, anche perchè sono in corso negoziati con l'Agenzia delle Entrate che dovrebbero concludersi entro fine anno e potrebbero portare ad un accordo per una cifra ben inferiore'. 

Immediata la reazione in Borsa degli investitori che hanno fatto partire le vendite: il titolo perde oltre un punto percentuale a 13,218 euro con volumi pari a 1,9 milioni di pezzi passati di mano a fronte dei 13,7 milioni di media in un'intera seduta dell'ultimo mese.

 

 

 

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