Fca-Renault, Landini ad Affari: "Governo assente anche nell'auto"
"Ci manca un governo che dovrebbe intervenire nel settore dell'auto e della mobilità con delle politiche industriali, perché la mossa di Fca (su Renault, ndr) rende esplicito un punto e cioè che nel nostro Paese il settore dell’auto non ce la fa. Ha bisogno di fare alleanze ed accordi. E non stiamo parlando solo del gruppo, ma anche di tutto il settore della componentistica e di centinaia di migliaia di lavoratori e di tante imprese". Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini commenta così con Affaritaliani.it la vicenda Fca-Renault, un'operazione che in Francia, a differenza del nostro Paese, "è stata oggetto di una discussione trasversale".
Come giudica l'epilogo dell'operazione Fca-Renault?
"E’ sotto gli occhi di tutti. La novità è che questa notte l’azienda ha fatto sapere di aver ritirato in questo momento la propria offerta. L’aspetto che noto è che in Francia questa operazione è stata oggetto di una discussione trasversale. E’ intervenuto il governo. Ne hanno discusso tutti, mentre in Italia non lo sta facendo nessuno. La mossa di Fca rende esplicito un punto e cioè che nel nostro Paese il settore dell’auto non ce la fa. Ha bisogno di fare alleanze ed accordi. E non stiamo parlando solo del gruppo italo-americano, ma anche di tutto il settore della componentistica e di centinaia di migliaia di lavoratori e di tante imprese. Il problema quindi è uno”.
Quale?
“Che ci manca un governo che dovrebbe intervenire. Un esecutivo che dovrebbe contattare quello francese, convocare la famiglia Agnelli e ragionare poi delle politiche industriali sul settore dell’auto e della mobilità. Questo è quello che manca in Italia. Non sono se siamo già alle fasi finali e se questa sia ormai una partita già chiusa, ma se salta questa ipotesi e se non si fanno accordi e alleanze internazionali, è chiaro che nel settore dell’auto, già in piena riorganizzazione, rischiamo di perdere molto. Vorrei poi ricordare che nel nostro Paese tutti gli stabilimenti di Fca sono in cassa integrazione. C’è bisogno quindi di fare scelte, investimenti e di innovare i prodotti. Su questi punti noi siamo in grave ritardo”.
@andreadeugeni
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