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Economia
Fca, scandalo negli Usa. Pastette tra manager e sindacati

Occhio a un sindacalista troppo morbido e accondiscendente nelle trattative con l'azienda. Ci potrebbe esser qualcosa sotto. E' questo che sembra insegnare la scandalosa vicenda dei pagamenti illeciti di Fiat Chrysler effettuati al leader del sindacato americano Uaw (United Automobile Workers) con fondi sottratti ai centri di formazione per i lavoratori del settore delle quattroruote (lo Uaw-Chrysler National Training Center di Detroit) e tornati in qualche modo con "graditi favori" anche al capo delle relazioni sindacali e dei rapporti coi dipendenti di Fca nel Michigan. Lauti bonifici frutto di una pesante complicità tra l'ex dirigente Chrysler e il capo negoziatore del principale sindacato Usa (che rappresenta oltre 100.000 lavoratori del settore automotive e referente sindacale nei negoziati con Fiat per la fusione con la Cenerentola delle tre case automobilistiche di Detroit) nata a latere della consuetudinaria liturgia dei tavoli delle relazioni industriali aziendali.

Alphons Iacobelli, cinquantottenne manager in pensione, per anni il capo dei rapporti sindacali coi dipendenti di Fiat Chrysler a Detroit, ha riconosciuto di aver violato il Labor Management Relations Act e si è appena dichiarato colpevole di aver pagato illegalmente il leader del sindacato americano, General Holyfield (morto nel marzo 2015, ma resta indagata la moglie Monica Morgan) per oltre 1,5 milioni di dollari e di aver compilato una dichiarazione dei redditi falsa, che non ha incluso 840 mila dollari di introiti illecitamente sottratti al gruppo Fca. Ammissioni che gli costeranno circa otto anni di prigione.

La dichiarazione è arrivata sei mesi dopo che un gran giurì lo ha accusato di aver preso parte a una cospirazione per far transitare soldi del gruppo italo-americano guidato da Sergio Marchionne dal centro di formazione del sindacato ai leader di quest'ultimo.

Iacobelli è riuscito ad accaparrarsi una Ferrari 458 Spider da 350 mila dollari, due penne Montblanc d'oro per un totale di 71.400 dollari, ma anche anche una piscina da 96 mila dollari e una cucina nuova per la sua casa in Michigan e l'estinzione immediata di un mutuo da oltre 260 mila dollari acceso dalla moglie di un leader sindacalista. Tutti acquisti effettuati, come storno di denaro, nel 2012 dal National Training Center di Detroit,  supervisionato proprio dal sindacato di Holyfield che in teoria avrebbe dovuto sempre strappare le migliori condizioni per le tute blu di Fiat-Chrysler e che invece era in combutta con la parte aziendale (fu spesso accusato - non a caso - di essere troppo morbido con il datore di lavoro).

I due hanno finito per prosciugare invece milioni di dollari da fondi dei centri per la formazione a stelle e strisce, fondati e finanziati dalla stessa Chrysler con somme fino a 31 milioni all'anno. Qual era il torbido giochino? Secondo quanto ha ricostruito Repubblica, i primi contatti fra i due ci furono già nel 2009, ma nel 2012 Holyfield aprì una no profit, la fondazione "Leave the Light on". Ente che iniziò ad ingoiare tutti i fondi che Iacobelli con il suo complice Jerome Durden, un analista finanziario della divisione di accounting di Fca e guardacaso anche tesoriere della fondazione, versarono a Holyfield e destinati al National Training Center.

Qui l'ultimo passaggio: il centro di formazione saldava il conto della bella vita di Iacobelli e del capo sindacalista e signora. Fino all'ottobre 2013, quando la Uaw si insospettì dei movimenti di denaro del centro di formazione e scoperchiò il caso dell'associazione a delinquere creata all'oscuro anche di Fiat Chrysler. Il tutto alle spalle dei poveri lavoratori che pagano la tessera sindacale per essere rappresentati nel riuscire a migliorare le proprie condizioni in azienda. 

 

 

 

 

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