Fed, Yellen riduce il bilancio da ottobre. Tassi fermi

Tightening al via ma tassi d'interesse ancora fermi. Come atteso dai mercati, la Federal Reserve ha annunciato la storica decisione di avviare la progressiva riduzione dell'ammontare di titoli detenuti in bilancio, in base ai passati piani di stimoli monetari, a partire dal mese di ottobre. Titoli che equivalgono a 4.400 miliardi di dollari, contro i 4.500 della Bank of Japan e i 4.900 della Bce, tutti eredità della politica monetaria espansiva effettuata dagli istituti centrali attraverso il quantitative easing. 

Contemporaneamente il Fomc, il braccio operativo della Fed, ha deciso di non modificare i livelli di tassi di interesse, mantenendo però un orientamento a un rialzo a dicembre. Stando alle proiezioni economiche, 11 dei 16 membri del board della Fed vedono come un livello "appropriato" per i tassi dei Fed funds tra l'1,25 e l'1,50% entro la fine del 2017. Questo significa che dovrebbe esserci almeno un altro rialzo del costo del denaro di un quarto di punto entro la fine dell'anno, scenario a cui gli operatori assegnano però una probabilità solo del 30%. La prospettiva sul prossimo anno resta invariata, con tre aumenti stimati. Ora la Banca centrale statunitense vede solo due aumenti nel 2019 e uno nel 2020.

La Fed ha inoltre rivisto al rialzo le stime del Pil per l'anno in corso e per il 2019, lasciato invece ferme quelle per l'anno prossimo. Le stime sul mercato del lavoro sono rimaste invariate per l'anno in corso e sono migliorate per il 2018. In particolare, per il 2017, la banca centrale americana attende una crescita del prodotto interno lordo al 2,4%, mentre a giugno aveva stimato una crescita del 2,2%.

Quest'anno il tasso di disoccupazione dovrebbe arrivare al 4,3%, come la stima precedente. Nel 2018 la crescita rallenterà al 2,1% e nel 2019 si attesterà al 2%. Secondo la Fed, infine, gli uragani che hanno colpito gli Usa nelle ultime settimane avranno sull'economia degli Stati Uniti solo un impatto "a breve termine".