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Economia
Federconfidi, il presidente Caputo annuncia a Matera un piano di rafforzamento

Ogni volta che si parla di Confidi, due sono le parole che maggiormente ascoltiamo: riorganizzazione ed evoluzione. Sicuramente dovremo procedere con le riorganizzazioni intensificando le “fusioni”, ma non è tempo più di ingannare noi stessi”. Lo ha affermato il presidente di Federconfidi, Rosario Caputo (nella foto), a Matera concludendo la due giorni della Consulta dell'organismo sulla nuova cultura del credito. “Le fusioni saranno utili solo se accompagnate da una inevitabile modifica delle strutture che porti da subito l’innalzamento dei volumi finanziari garantiti, una forte riduzione del Cost/Income e il miglioramento del margine operativo. Accompagnare la crescita strutturata dei nostri Confidi rimane una necessità. Anche se l’evoluzione del Sistema non riuscirà a produrre i suoi effetti migliori senza una netta divisione tra “Confidi maggiori” e “Confidi minori”. Creando, in tal modo, due poli di interesse e di rappresentanza che agiscano su strade parallele ma con finalità e obiettivi diversi. In sostanza -ha concluso Caputo-  un nuovo assetto aggregativo, purché realizzato tra strutture omogenee, potrebbe essere il preludio ad un reale cambiamento dell’attuale Sistema di rappresentanza, rendendolo più forte e strutturato”.

Dello stesso avviso il presidente della Piccola industria di Confindustria, Carlo Robiglio che ha sottolineato: “Il credito è sempre stato fattore strategico e lo è ancor di più in un contesto nel quale le imprese devono continuare ad investire, conquistare nuovi mercati, cambiare pelle per rimanere competitive. Oggi il tema della cultura del credito impone innanzitutto una riflessione sulle tendenze evolutive delle relazioni tra banche, confidi e pmi, alla luce dei significativi cambiamenti dell’attuale contesto normativo a livello internazionale e nazionale. Tra le novità in grado di produrre esiti positivi c'è sicuramente la riforma del Fondo di Garanzia per le pmi, entrata in vigore lo scorso marzo, che valorizza il ruolo dei confidi, in particolare quelli più strutturati. Le imprese dovranno prepararsi a questi cambiamenti per non esserne spiazzate. E i confidi potranno, anzi, dovranno, assumere una funzione strategica di veri e propri mediatori culturali per le piccole e medie imprese e per farlo sarà necessario proseguire nel percorso di rafforzamento patrimoniale e organizzativo intrapreso già da tempo".

 

 

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