Ferragamo ko dopo l'addio del Cfo. L'uscita non convince gli analisti
Il Cfo di Salvatore Ferragamo, Ugo Giorcelli, lascerà l'incarico dall'11 gennaio 2019
Prima parte di seduta molto negativa per Salvatore Ferragamo, all'indomani dell'annuncio che il direttore finanziario Ugo Giorcelli lascera' l'incarico dall'11 gennaio 2019 "per intraprendere un nuovo percorso di crescita professionale". Poco dopo l'avvio degli scambi, il titolo e' entrato in asta di volatilita' quando cedeva il 4,9% ed e' poi entrato in negoziazione con un ribasso del 4,8%, la performance peggiore sul Ftse Mib, in rialzo dello 0,6%.
Al momento il titolo cede il 4,83% a 18,73 euro per azione, dopo essere sceso a un minimo di giornata di 18,715 euro, il livello piu' basso da meta' ottobre scorso. Ieri, dopo la chiusura, il marchio del lusso non ha comunicato il nome del successore, ma ha fatto sapere che "a valle del Cda del prossimo 13 dicembre 2018 saranno rese note deliberazioni al riguardo". La societa' ha precisato che, oltre alle spettanze di legge, non sara' riconosciuto a Giorcelli "alcun compenso aggiuntivo, a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma, ne' altri benefit, e che non sono stati sottoscritti impegni di non concorrenza". L'uscita del manager non ha convinto gli analisti.
Kepler Cheuvreux ha tagliato il rating da "hold" a "reduce", abbassando anche l'obiettivo di prezzo da 20,50 a 18,50 euro. Anche gli esperti di Equita hanno sottolineato che la decisione di Giorcelli sembra "di natura personale" e "non da ricercare nel recente andamento del business", nonostante le ricadute delle proteste dei "gilet gialli" a Parigi.
Equita stima che Parigi valga il 2-3% del fatturato, che ipotizzando un calo del 30% del business, implica quasi un 1% di impatto sulla crescita del retail. "Si conferma comunque la fase di transizione del gruppo, anche in termini manageriali. Sebbene Ferragamo rappresenti l'unica societa' con un momentum degli utili atteso in accelerazione nel 2019, rispetto al rallentamento generalmente incorporato per il settore, confermiamo la nostra visione negativa sul titolo, considerati i multipli elevati e la visibilita' ancora limitata su costi e tempi del rilancio".
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