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Economia
Ferrari a tutto gas (in Borsa e non solo). Maranello ritocca obiettivi 2019

Può un titolo che tratta a circa 40 volte l’utile per azione atteso toccare nuovi massimi storici dopo dati trimestrali positivi ma non così distanti dalle attese? Può se si chiama Ferrari e se migliora le “guidance” ossia le previsioni per l’anno in corso. Dopo la diffusione dei conti del terzo trimestre del 2019, infatti, il titolo del cavallino a Piazza Affari ha toccato un picco di 155,15 euro per azione, mai raggiunto prima, per poi rallentare leggermente la corsa a attorno a 153,5 euro per azione (+6,4% circa rispetto alla vigilia).

Un aumento di prezzo che significa oltre 1.820 milioni di euro di incremento di capitalizzazione (prezzo a cui tratta un’azione in borsa moltiplicato per il numero di azioni esistenti, sommato all’eventuale debito), come dire che la valutazione che il mercato dà del gruppo modenese controllato da Exor per il 22,91% del capitale (ma col 34,57% dei diritti di voto) è destinata a balzare da poco più di 28 miliardi a quasi 30 miliardi di euro.

A colpire positivamente è stato in particolare il risultato operativo lordo (Ebitda) salito a 311 milioni di euro nel terzo trimestre (contro i 296 milioni previsti dal consenso degli analisti), con un margine migliorato ed ora pari al 34% (+0,8% rispetto a fine giugno) ed un utile operatrivo (Ebit) di 227 milioni (le attese erano per 213 milioni), con un incidenza sul fatturato salita al 24,8% (+0,6%). Il cavallino ora si attende un giro d’affari di 3,7 miliardi per l’intero 2019 (oltre i 3,5 miliardi l’indicazione precedente), un Ebitda adjusted di 1,27 miliardi (da 1,2-1,25 miliardi indicati finora) e 3,70-3,75 euro di utile per azione totalmente diluito (3,5-3,7 euro in precedenza).

Vendite (le consegne nel trimestre sono aumentate del 9,4% toccando le 2.474 vetture) e margini in crescita (Ebitda adjusted +11,5%) indicano che gli ultimi modelli introdotti sul mercato (ne sono già stati presentati quattro nuovi da inizio anno, un quinto sarà lanciato prima di fine 2019) stanno avendo anche più successo del previsto: i clienti, in particolare europei e asiatici (visto che il peso di Usa e Cina è in leggero calo), sembrano dunque aver apprezzato il ritorno di una motorizzazione V12 avvenuto con la 812 Gts e l’anticipazione della F8 Tributo Spider, modello le cui consegne affiancheranno quelle del modello coupé dal primo semestre del prossimo anno.

Tra i modelli del cavallino, ad aver riscosso il maggior gradimento sono stati la Ferrari Portofino, la 812 Superfast, la 488 Pista e la nuova 488 Pista Spider. Anche il programma di personalizzazione e l’inizio delle consegne, verso fine settembre, dei modelli “icona” Ferrari Monza SP1 e SP2 ha dato un contributo positivo. Nel corso della conference call a commento dei risultati Louis Cammilleri, Ceo di Ferrari, ha poi sottolineato come Maranello voglia puntare per il futuro anche su una diversificazione del marchio nell’abbigliamento e nell’intrattenimento.

A tal fine sono già stati siglati accordi a lungo termine con Giorgio Armani e con lo chef stellato Massimo Bottura (con cui entro la fine del prossimo anno sarà avviato un ristorante). Da queste attività Cammilleri si aspetta possa derivare una redditività del 10% totale nell’arco dei prossimi 7-10 anni. In compenso la Ferrari, potendo contare su un portafoglio ordini “molto forte” anche in termini di mix di prodotti che fa essere Cammilleri ottimista per l’anno venturo, prevede di circa dimezzare gli accordi di licenza esistenti e di rilanciare la propria piattaforma di e-commerce.

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