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Economia
Ferrari, il 60% di auto sarà ibrido. Arriva Purosangue. Il nuovo piano
LaPresse

Ben 15 nuovi modelli, sei auto su dieci con motori ibridi e Purosangue, veicolo del segmento Gran Turismo (quello dei Suv) "che non avrà uguali e arriverà a fine piano". Sono le principali carratteristiche del nuovo piano industriale triennale della Ferrari che il Ceo Luis Camilleri, l'erede di sergio Marchionne alla guida del Cavallino, ha presentato stamane agli analisti finanziari durante il suo primo Capital Market Day a Maranello. "Un piano ambizioso ma fattibile'", lo ha definito lo stesso amministratore delegato, rispondendo a una domanda degli analisti, dopo che è stato indicato che a fine piano l'ebitda adjusted sarà tra 1,8 e 2 miliardi di euro, quando in precedenza la previsione era di raggiungere 2 miliardi di euro. Un target fissato ancora da Sergio Marchionne e che ha fatto scattare le vendite a Piazza Affari. 

ARRIVA PUROSANGUE/ "Aborro sentire la parola Suv nella stessa frase con la parola Ferrari. Non voglio offendere nessuno che usa questo termine con meno fastidio ma in un senso generalmente accettato, non si sposa bene con il nostro brand e quello che rappresenta". Lo ha detto l'amministratore delegato Louis Camilleri, specificando che "è per questo che il veicolo che noi produrremo sara' unico in cosi' tanti modi da ridefinire le attese", presentando qualcosa "mai visto prima". Camilleri ha annunciato che si chiamerà Purosangue e sarà lanciato alla fine dell'attuale piano al 2022.

Gli altri target finanziari li ha forniti Antonio Picca Piccon, direttore finanziario: Ferrari punta a raggiungere ricavi netti inferiori a 5 miliardi di euro, un ebit adjusted superiore a 1,2 miliardi, un earning per share (eps) diluito adjusted di 4,7 euro con un free cash flow tra 1,10 e 1,25 miliardi di euro.

Al 2020, a metà del periodo interessato, i ricavi netti saranno superiori a 3,8 miliardi di euro, l'ebit adjusted sopra i 900 milioni di euro (margine al 24%), con ebitda adjusted sopra 1,3 miliardi (margine al 34%). Per quanto riguarda l'eps diluito adjusted la stima è di 3,4 euro e il free cash flow superiore a 400 milioni di euro.  Grazie a "un incremento del free cash flow", la casa del Cavallino prevede poi dividendi in crescita al 30% dei profitti nel 2022 (a fronte del 25% attuale) e prevede un buy back di 1,5 miliardi nei prossimi 4 anni. Migliorati i target 2018: gli investimenti salgono da 550 a circa 650 milioni, il debito industriale netto scende da 400 a 350 milioni. Confermato l'ebitda uguale o superiore a 1,1 miliardi e oltre 9.000 consegne.

Camilleri ha annunciato che "entro il 2022, circa il 60% dei modelli che produciamo avrà una motorizzazione ibrida e chiaramente andremo anche oltre per incontrare le normative" senza però perdere di vista l'obiettivo di "soddisfare le richieste dei clienti per migliorare significativamente le emissioni garantendo l'esperienza di guida".

"Anche la grande questione dell'industria del nostro tempo - il posto delle auto in una era di cambiamenti climatici - sarà una opportunità per noi", ha sottolineato Camilleri, spiegando che "l'innovazione è nel nostro sangue e costruire una Ferrari che produca minori emissioni è una sfida che abbiamo già abbracciato".

Infatti, ha ricordato Camilleri, "non dimentichiamo che il motore ibrido più efficiente e con le migliori performance al mondo di oggi è prodotto a Maranello ed è montato sulle nostre auto di Formula 1". Queste conoscenze sul motore e altro know-how tecnologico "continueranno a essere trasferiti alle auto da strada", ha precisato Camilleri.

E come direttive geografiche? " Abbiamo il potenziale per ulteriore successo in nuove aree, in particolare in Cina e piu' generalmente in Asia", ha specificato al riguardo Camilleri. "La demografia della crescita del benessere nel mondo è allineata in nostro favore", ha detto Camilleri. Il direttore commerciale e marketing di Ferrari ha specificato comunque che 'in questo piano non crediamo ci sarà un nuovo mix geografico. La Cina resta comunque un mercato molto importante". Il Ceo ha quindi aggiunto che "i cinesi amano la Ferrari ma non necessariamente la vogliono guidare o vogliono auto con determinate prestazioni", quindi uno degli obiettivi della Casa di Maranello e' quello di "produrre auto anche per questi clienti", sottolineando di essere 'fiducioso che quando avremo una gamma adeguata saremo in grado di crescere in quella parte del mondo".

Ferrari ha chiuso il 2017 con ricavi netti di 3,4 miliardi di euro, un ebit adjusted di 780 milioni di euro (margine al 23%), un ebitda adjusted di 1 miliardo (margine al 30%), con eps diluito adjusted di 2,82 euro e un free cash flow di 330 milioni.

 

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