Fincantieri, sfruttamento della manodopera. Indagine della Gdf. Titolo ko
Nel mirino 19 società subaffidatarie e 12 dirigenti. Sfruttamento realizzato retribuendo i lavoratori con il sistema della "paga globale". Ko in Borsa
Faro della Guardia di Finanza su Fincantieri. Le fiamme gialle hanno avviato un’indagine per reati di sfruttamento della manodopera, corruzione tra privati, dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture false. Indagini che, secondo una nota della Gdf, riguardano 19 imprese operanti nel settore della cantieristica navale subaffidatarie di lavori per conto del colosso navale guidato da Giuseppe Bono, nonché 12 dirigenti e funzionari della stessa Fincantieri.
Nell'ambito della stessa attività investigativa, le fiamme gialle hanno eseguito l'ordinanza con cui il Gip presso il Tribunale di Venezia ha disposto gli arresti domiciliari di un cittadino bengalese ed il sequestro preventivo di oltre 200 mila euro per il reato di sfruttamento della manodopera.
Le indagini, nelle quali risultano indagati 34 soggetti, hanno consentito di acquisire gravi indizi di un sistematico sfruttamento di numerosi lavoratori stranieri, per lo più bengalesi e albanesi, dipendenti di imprese gestite da connazionali impiegati nell'esecuzione di lavori connessi alla realizzazione delle navi da crociera presso i cantieri di Marghera di Fincantieri.
Lo sfruttamento si sarebbe realizzato retribuendo i lavoratori con il sistema della "paga globale", attraverso cui nelle buste paga venivano certificati i compensi spettanti in base al contratto nazionale, mentre in realtà ai dipendenti veniva corrisposto un importo di gran lunga inferiore, senza il riconoscimento di ferie retribuite e degli altri compensi aggiuntivi. Per garantire la corrispondenza tra gli importi pagati e quelli indicati in busta paga, venivano indicate alcune voci stipendiali fittizie, ovvero un numero di ore lavorate inferiore a quelle realmente prestate.
Sono in corso approfondimenti al fine di individuare tempi e modalità di dazioni di denaro e di altre utilità ad alcuni dirigenti e funzionari di Fincantieri da parte delle imprese subaffidatarie indagate, per consentire a queste ultime di completare i lavori in più ore rispetto a quelle pattuite dal contratto di affidamento, giustificandole formalmente con attestazioni di non conformità dei lavori eseguiti o con richieste di modifiche in corso d'opera.
Per ultimare i lavori nelle ristrette tempistiche inizialmente concordate, infatti - conclude la nota della Gdf - le società subaffidatarie avrebbero impiegato un maggior numero di dipendenti che sono stati retribuiti mediante il sistema della "paga globale", conseguendo così un maggior compenso, parte del quale sarebbe stato retrocesso ai dirigenti di Fincantieri.
Mentre in Borsa sono scattate subito le vendite sul titolo del colosso cantieristico (le azioni perdono il 4,53% a 0,938 euro, con un minimo a 0,9285 euro, mettendo a segno una delle peggiori performance di Piazza Affari), Fincantieri ha replicato rivendicando "la propria estraneità rispetto ai fatti cui le indagini si riferiscono', assicurando piena collaborazione agli inquirenti e auspicando che verra' dimostrata la completa estraneita' dei propri dipendenti".
"Laddove invece le accuse venissero confermate - prosegue la nota della Fincantieri - la società adotterà immediati provvedimenti nei confronti di dipendenti che si fossero resi responsabili di condotte illecite, lesive dell'immagine della società. Il gruppo guidato da Bono ha precisato anche di adottare, "anche in quanto emittente quotato, gli standard più elevati di compliance operativa e normativa, e impronta costantemente la propria azione a principi etici e di massima trasparenza".
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