Finint, non solo Benetton.Anche gli occhi di Pesenti sul salotto veneto.Rumors
Non solo ai Benetton. Secondo le indiscrezioni, sugli asset di Finint hanno messo gli occhi anche i Pesenti tramite Clessidra
Il “salottino buono” del Nord Est, Finanziaria Internazionale (Finint) si prepara alla campagna d’autunno. Ma questa volta anziché comprare si tratterà di vendere al meglio una o più partecipazioni, su cui in tanti sembrano aver già messo gli occhi. Se il gruppo Benetton non ha mai fatto segreto di essere interessato a business regolati, dalle autostrade agli aeroporti, e attraverso la holding Atlantia ha rilevato dal fondo Amber di Joseph Oughourlian un altro 21,29% di Save, pare che, secondo quanto si vocifera negli ambienti finanziari, anche i Pesenti, tramite Clessidra, sembrano pronti a farsi sotto. Per Save il gruppo di Ponzano Veneto ha sborsato la bellezza di 174 milioni di euro, ossia 14,75 euro per azione, più del doppio dei 6,4 euro pagati a fine 2012 dallo stesso fondo Amber per acquistare un primo 14% dal Comune di Venezia (aumentando poi gradualmente la quota), anche se inferiore di un 11% rispetto alle quotazioni di borsa correnti della società di gestione degli aeroporti di Treviso e di Venezia (e che controlla il 40% dell’aeroporto di Verona).
Un prezzo comunque in linea con le valutazioni degli analisti di Mediobanca Securities, che non escludono che Finint, socia al 59,64%, possa a sua volta cedere un 10% proprio ad Atlantia ad un prezzo analogo, incassando 80-85 milioni di euro. Soldi che i due azionisti (al 50% ciascuno) di Finint, Enrico Marchi e Andrea De Vido, potrebbero distribuirsi, consentendo così allo stesso De Vido, rimasto esposto in una serie di investimenti sfortunati (dalle quote di Veneto Banca ai bond di Banca Etruria) per una cifra, si dice in borsa, vicino ai 70 milioni di euro, di tamponare la situazione. Per voltare pagina a De Vido servirebbero tuttavia almeno altri 30-40 milioni di euro, così Finint potrebbe dover cedere qualche altro “gioiello”: oltre a Save, alla “storica” partecipazione in Generali (detenuta attraverso Ferak e pari per Finint a circa lo 0,5%) il portafoglio del “salottino buono” del Nord Est comprende il gruppo Airest, business unit della stessa Save operante nel food&beverage e nel travel retail con 200 punti vendita in 10 nazioni, una partecipazione in TBS Group, società che opera nel settore delle tecnologie per la sanità ed è quotata a Londra, ed una partecipazione residua di Manutencoop Facility Management attiva in Italia, Francia e Polonia nella gestione e nell’erogazione di servizi integrati rivolti agli immobili, al territorio ed a supporto dell'attività sanitaria.
A queste partecipazioni dirette occorre aggiungere quelle detenute tramite Neip II, società d’investimento nel settore infrastrutture che ha investito circa 30 milioni di euro, e Neip III, fondo di private equity con 75 milioni di euro di dotazione, oltre ad un portafoglio immobiliare composto da immobili strumentali di Finint per circa 12 mila mq a destinazione uffici, da un’area da 1 milione di mq presso l’ex aeroporto militare di in Bozhuriste - Sofia, riconvertito a polo logistico e di servizi, e da un’area commerciale situata in corrispondenza dello svincolo Padova Est dell’autostrada A4 Venezia - Milano (su cui sono stati edificati 2 centri commerciali, uno ceduto ad Ikea, l’altro affittato). In tutto, tra partecipazioni e immobili, il patrimonio di Finint è stimato valere attorno ai 250 milioni di euro e piace a tanti, tra cui i Pesenti, che nei mesi scorsi hanno rilevato, con Italmobiliare, Clessidra Sgr per 20 milioni di euro, sono pronti a farsi sotto, magari proprio per rilevare una quota di Save.