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Economia
Fisco, maxi sanatoria. Ma il 2023 parte coi rincari su benzina e autostrade
Autostrade

Nella manovra maxi sanatoria fiscale, ma aumentano benzina e autostrade

"In manovra dodici misure per chiudere i contenziosi fra rottamazioni e agevolazioni per chi ha pendenze restano i reati tributari, in attesa della legge delega", spiega oggi la Stampa, che fa l'elenco delle misure che a suo dire "promette risparmi cospicui per i contribuenti infedeli. A parte il condono dei reati tributari, bloccato dal fuoco di fila delle opposizioni e dai mal di pancia di qualche esponente della stessa maggioranza, nel pacchetto delle 12 sanatorie messe in fila dalla legge di Bilancio c’è di tutto".

Ed ecco il dettaglio de La Stampa: "Dalla sanatoria sulle criptovalute non dichiarate nella denuncia dei redditi, che si potranno far emergere pagando solo il 3,5% delle attività detenute al termine di ogni anno o del loro valore al momento di venderle, al contestato “Salva-calcio”, che consente ai club di sospendere 889 milioni di versamenti Iva. Nel menù c’è anche la possibilità di riparare agli errori meramente formali commessi in denuncia dei redditi, pagando a forfait 200 euro".

Intanto, però, il 2023 parte con dei rincari. Sempre la Stampa spiega che "il taglio delle accise sui carburanti non è stato prorogato in legge di Bilancio e scadrà oggi 31 dicembre 2022, ultimo giorno in cui si potrà fare benzina con lo sconto di 18,3 centesimi al litro". Poi l'aumento. Non solo. Aumenti per i pedaggi delle autostrade da gennaio 2023, ma il 50% delle arterie saranno senza incrementi, con aggiornamenti delle tariffe graduali e con tagli rispetto alle previsioni. È quanto stabilito dal Mit, d’intesa con il Mef, col risultato che gli italiani potranno beneficiare di una situazione migliore rispetto ad altri Paesi europei.

In Spagna per undici tratte autostradali è previsto un incremento del 4% (rispetto alla richiesta media di +8,4%). In Francia è previsto invece una lievitazione media delle tariffe del 4,75% dal primo febbraio 2023, che si aggiunge al +2% del 2022. Nel nostro Paese, le arterie di competenza di Autostrade per l’Italia rischiavano un aumento che sfiorava il 5% che è stato scongiurato: dal primo gennaio si fermerà al 2%, con aggiunta di un altro 1,34% solo dal primo luglio 2023.

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