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Economia
Fisco: scoperti mille grandi evasori, hanno sottratto 2,3 miliardi all'erario

"Sfiorano i 23.000 i reati fiscali denunciati in un anno e mezzo di attività. Il 67% di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l'emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l'occultamento di documentazione contabile. 17.000 i responsabili individuati, 378 dei quali finiti in manette". Sono le cifre relative all'ultimo anno e mezzo di attività della Guardia di Finanza, che oggi festeggia il 244mo anniversario. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 1,1 miliardi di euro, "cui si aggiungono -rilevano le fiamme gialle- le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 5,7 miliardi di euro".

L'attenzione è concentrata sui "grandi evasori, ossia di quei soggetti fiscalmente pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi; importi tutt'altro che insignificanti se si pensa che questi evasori, tutti insieme, in un anno e mezzo hanno sottratto allo Stato 2 miliardi e 300 milioni di euro (in media, più di 2 milioni ciascuno). E non ci si riferisce -viene rilevato- a numeri ancora da accertare o a importi da recuperare a tassazione o incassare da parte del fisco, ma (per oltre la metà, pari a 1,3 miliardi di euro) a valori e beni dapprima ''congelati'' e poi acquisiti in via definitiva (con la confisca) al patrimonio dello Stato".

Ci si è arrivati seguendo "uno dei nuovi percorsi intrapresi dalla Guardia di Finanza, che mira a ''stanare'' gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati e il patrimonio della persona interessata da procedimenti di prevenzione patrimoniale. Un percorso vincente perché non ancorato alla ricerca degli indizi di evasione - non sempre agevoli da riscontrare - ma fondato sul rilevamento della contraddizione emergente tra le manifestate disponibilità finanziarie e lo spesso esiguo reddito dichiarato".

Grandi evasori fiscali, quindi, che quasi mai evadono da soli, ma si avvalgono di una rete di connivenze "per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità. Veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all'esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese. Quello connesso alle fatture false è un fenomeno arduo da contrastare proprio per le difficoltà connesse alla necessità di dimostrare l'inesistenza delle transazioni - a volte immateriali e complesse oltre che di respiro internazionale - o per i tempi occorrenti, talvolta lunghi, per raccogliere tutte le prove".

Nella categoria dei grandi evasori non rientra soltanto chi si avvale delle fatture false. Ci sono anche quelli delle frodi cosiddette ''carosello'', quelli che costituiscono crediti IVA fittizi o che ottengono indebite compensazioni di imposte e contributi: sono 3.188 i casi di società ''cartiere'' o ''fantasma'', create ad hoc per la realizzazione di frodi all'IVA, la costituzione di crediti fittizi e l'ottenimento di indebite compensazioni. Vi sono poi coloro che, più intraprendenti, si spingono oltreconfine trasferendo all'estero i propri profitti e, per finire, quelle imprese straniere che operano in Italia, ma non dichiarano nel nostro Paese i redditi su cui hanno l'obbligo di pagare imposte nazionali.

Nel settore della fiscalità internazionale i casi di evasione scoperti nel 2017 e nei primi 5 mesi del 2018 sono stati 2.120. Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali: 128.000 in tutto, tra verifiche e controlli, avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale.

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