Flat tax, relax per tutti
Fisco, tre motivi per cui la flat tax e' effettivamente l'uovo di colombo che potrebbe cambiare il futuro del nostro Paese
Da pochi mesi si e' insediato il nuovo governo, guidato dal primo ministro Conte e coadiuvato dai due vicePremier Di Maio e Salvini. Il processo che ha portato alla formazione dell'attuale compagine governativa e' stato - come noto - molto complesso e difficile ma, alla fine, l'avventura dell'esecutivo e' partita e nelle scorse settimane già sono state presentate le prime rilevanti riforme che potrebbero realmente rivoluzionare il Paese.
In tale sforzo colgo un una spinta non lontana da ciò che fu il piano di riforme economiche e sociali promosso dal presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt fra il 1933 e il 1937, allo scopo di risollevare il Paese dalla grande depressione e che tradizionalmente va sotto il nome di 'New Deal'.
Tra i grandi progetti che auspicabilmente andranno in porto c'e' l'introduzione della flat tax, cioè la tassa unica sui redditi delle persone fisiche, vigorosamente sostenuta da Matteo Salvini, leader nazionale della Lega.
Attualmente la tassazione del reddito percepito dalle persone fisiche avviene secondo il principio della progressività con l'applicazione di ben cinque percentuali di tassazione del reddito comprese tra il 23 ed il 43 per cento. In tal modo il cittadino viene pesantemente colpito sul piano fiscale giacché , anche con un reddito minimo, si trova a subire una pressione non indifferente che poi aumenta gradualmente fino ad erodere quasi la metà di quanto un individuo abbia potuto guadagnare. In altri termini, il sistema attuale sembra congegnato espressamente per impoverire la collettività e conseguentemente per sottrarre risorse per i consumi con riflessa stagnazione della nostra economia. Tale metodo di tassazione, peraltro, favorisce anche l'evasione fiscale giacche' e' logico che, poiché all'aumento dello scaglione corrisponde anche una aliquota più alta, il contribuente, già tartassato disumanamente dal fisco, cerca di mantenere la sua redditività entro scaglioni basso e ciò e' possibile solo nascondendo ricchezza.
La flat tax elimina oggettivamente e facilmente tutti quei problemi. Innanzitutto i cittadini sono tassati in modo chiaro ed unico: tutta la ricchezza prodotta - a prescindere dal suo ammontare - viene tassata con una unica aliquota di livello medio che non punisce ne' i poveri ne' i ricchi ma permette allo Stato di conseguire il prelievo necessario per il Paese.
Una tassa sui redditi unica, inoltre, elimina alla radice il fenomeno dell'evasione: perché mai un cittadino dovrebbe rischiare le conseguenze di un accertamento se la tassazione sui redditi e' chiara e soprattutto accettabile?
La flat tax, infine, lascia nel sistema economico molte più risorse finanziarie che alimentano i consumi e quindi la produttività nazionale.
Da queste semplici considerazioni si ricava facilmente la conclusione che la flat tax e' effettivamente l'uovo di colombo che potrebbe cambiare il futuro del nostro Paese e finalmente fondare il rapporto tra fisco e contribuente nel segno della collaborazione, come da quasi venti anni lo Statuto del Contribuente promette ma non riesce a mantenere a causa di un sistema di leggi - voluto dai nostri politici - che e' concepito per essere ingiusto e vessatorio. La semplicità della della flat tax mi induce a ritenere che tale meccanismo di tassazione non sia la classica chimera elettorale ma un fatto reale che richiede solo la sua attuazione.
'auspicio, allora, e' che la flat tax sia introdotta nel nostro sistema fiscale e tale metodo di tassazione e' certamente una idea rivoluzionaria che, se realizzata, potrebbe aprire una nuova stagione di rinascita dell'Italia, come fu il New Deal di Roosevelt per gli Stati Uniti. Relax per tutti.